domenica 27 maggio 2018

Don Josef Toufar martire: "Qui nel tabernacolo c’è Uno che non conoscete il nostro Salvatore"

Durante le grandi persecuzioni anti cristiane dell'epoca moderna (rivoluzione francese; nazismo; comunismo; persecuzione liberale anti-cattolica in Messico; persecuzione comunista anti-cattolica  in Spagna ecc ecc) gli uomini empi hanno sempre travestito la menzogna con le vesti della verità.
Qualcosa di simile, anche se in un modo più soft, accade nella nostra "civiltà" occidentale sostanzialmente scristianizzata e atea  divenuta la "
culla di un terrorismo etico e morale più virulento e più distruttivo del terrorismo islamista" (Cfr.Card.R.Sarah a Chartres QUI )
Ma, stiamone certi: "
Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i progetti dei popoli. Ma il piano del Signore sussiste per sempre,i pensieri del suo cuore per tutte le generazioni. Beata la nazione il cui Dio è il Signore,il popolo che si è scelto come erede"( Salmo 32 ). 
La luce di Cristo Risorto dissipa le tenebre della menzogna: non appena le popolazioni che sono state troppo tempo sotto la gogna repressiva dei regimi comunisti hanno riacquistato la libertà hanno ripreso la pubblica venerazione dei Martiri che non esitarono a dare la propria vita per Cristo Gesù : Via, Verità e Vita.
La venerazione e la conoscenza degli atti eroici dei Martiri della Fede dell'epoca comunista giovano profondamente per la nostra sopita e sterilizzata spiritualità onde avere  una maggiore consapevolezza dell'adorazione della Santissima Eucaristia che ha confermato nella fede ed ha fatto resistere contro la violenza dei persecutori tanti bambini, adolescenti, donne e uomini che Dio ha "
saggiati come oro nel crogiuolo e li ha graditi come un olocausto" (dal Libro della Sapienza).
Santi Martiri di Cristo pregate per la Chiesa in questo momento storico "di turbolenze, bruttezza e tristezza" affinchè possa continuare a " mettere concretamente Dio al centro della propria vita" e sperimentare "l’unica gioia che non passa mai" (Cit.Omelia Card.Sarah QUI);


Don Josef Toufar martire della Croce


11 dicembre 1949 – Terza Domenica d’Avvento. Il parroco di Cíhošt (un paese dell’allora Cecoslovacchia), Don Josef Toufar, sta già praticamente finendo l’omelia domenicale. La chiesa è piena di fedeli che la stanno seguendo con attenzione.


“In mezzo a voi c’è Uno che non conoscete”, e indica il tabernacolo con queste parole:

“Qui nel tabernacolo c’è il nostro Salvatore, lì vive, palpita e aspetta noi peccatori il misericordioso Cuore del Salvatore”.

Circa 20 persone tra i fedeli seguono con lo sguardo dove ha indicato il parroco e con stupore osservano come la croce sopra il tabernacolo inizia a muoversi da sinistra a destra, ripetendo questo movimento varie volte e rimanendo alla fine leggermente inclinata indicando il pulpito da cui predicava Don Josef. 
Egli non si rende conto di nulla, visto che è di spalle, e prosegue la celebrazione della Messa. 
Se ne renderà conto il giorno successivo, quando ormai lo sa tutto il paese.

Lo stesso fatto si ripete durante la Messa del 25 dicembre. 
A Don Josef costa credere che nel suo piccolo paese possa avvenire

mercoledì 23 maggio 2018

L'esodo dei Cristiani dal Medio Oriente "1400 anni fa, abbiamo perso l’uso del nostro linguaggio aramaico a causa delle conquiste musulmane"


Vita e morte dei cristiani d’Oriente

“Se la situazione rimane come è ora, i Cristiani del Medio Oriente scompariranno in un decennio, anche in Libano”

Mons Saliba, tuttavia, non è un pessimista. 
È un uomo tenace di forza e fede. Originario della Siria, appartenente ad una comunità vittima di massacri e spostamenti, è più consapevole di altri della fragilità dei cristiani in Medio Oriente.

“Il 70% dei cristiani siriani hanno lasciato il paese dall’inizio della guerra nel 2011. 
Il paese aveva più di due milioni di cristiani di tutte le comunità. 
Vivevano principalmente ad Aleppo, Damasco, Wadi al-Nassara e Hasakah (zona conosciuta nel mandato francese come al-Jazeera, e che comprendeva una serie di minoranze).

L’85% dei cristiani in Iraq, che nel 2003 erano circa 1,5 milioni alla caduta di Saddam Hussein, non vivono più nel loro paese. 
Il loro esodo si è accelerato con l’arrivo di ISIS nel 2014.

lunedì 21 maggio 2018

Gaudeat Mater Ecclesia: diretta TV il Pontificale da Chartres


Diretta TV del Pontificale del Lunedì nell'Ottava di Pentecoste a chiusura del Pellegrinaggio ( dei giovani) Parigi-Chartres officiato dal Cardinale Robert Sarah

cliccare QUI

L'Omelia del Cardinale QUI

venerdì 18 maggio 2018

Sabbato in Vigilia Pentecostes: "Che cosa ci fa "l'uomo al centro?"

Riflessione spirituale nella vigilia di Pentecoste da uno dei commenti  di un blog autenticamente cattolico.

Che cosa ci fa "l'uomo al centro"?

Oggi il vangelo ci mostra Pietro fare i conti con il proprio triplice rinnegamento di Gesù proprio mentre tre volte afferma di voler bene al Signore e per questo gli viene affidato il gregge. 
E' un Pietro addolorato, conscio dei propri limiti, quello che riceve il mandato, che termina con un inequivocabile "SEGUIMI".

Al centro c'è Cristo, non Pietro. Pietro Lo segue.

martedì 15 maggio 2018

Mons.Camisasca la veglia di preghiera della sera di Pentecoste "per mostrare la luce di Cristo,un ideale alto e chiaro reso possibile dalla grazia di Cristo"

Pubblichiamo il comunicato di S.E.R.Mons.Massimo Camisasca, Vescovo di Reggio Emilia-Guastalla che il 13 maggio 2017 alla presenza di oltre 5 mila fedeli (v. QUI ) aveva consacrato la sua Diocesi al Cuore Immacolato di Maria .

Quello stupendo e fecondo gesto di santa devozione mariana dello scorso anno proseguirà idealmente, senza alcun "contenuto in contrasto con l’insegnamento della Chiesa", fra pochi giorni in una veglia di preghiera nella sera di Pentecoste per "andare incontro agli uomini per mostrare loro la luce di Cristo".

E' nostro dovere di credenti unirci idealmente in preghiera con quel Vescovo e con tutti i pastori impegnati a mostrare nella sera di Pentecoste il volto della Santa Madre Chiesa che oggi come ieri offre al mondo " un ideale alto e chiaro, reso possibile dalla grazia di Cristo".

Maria Madre della Chiesa e dei credenti prega per noi!
   
Veglia di Regina Pacis: 
comunicato del vescovo Massimo Camisasca
Dopo lunga riflessione e preghiera, ho deciso di presiedere la veglia che si terrà domenica 20 maggio presso la parrocchia di Regina Pacis. 
Ho chiesto naturalmente agli organizzatori che essa non abbia nessun contenuto in contrasto con l’insegnamento della Chiesa.

È, da parte mia, un segno di vicinanza alle persone con orientamento omosessuale e ai loro genitori, affinché si sentano figli della Chiesa e prendano in considerazione la

sabato 12 maggio 2018

La situazione "umanamente disperata" della Chiesa nei nostri giorni

« Pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi » (1 Pt 3,15) La meditazione del libro dell’Apocalisse ci ha fatto capire che non possiamo facilmente considerarci a posto. Al tempo stesso abbiamo compreso che non ha senso lamentarci e piangerci addosso, facendo sempre la lista dolente delle cose che non vanno. Perché il Signore ci spinge ad andare avanti, oltre i nostri stessi peccati. Se nel nostro contesto la speranza sembra difficile, se sperare assomiglia ogni giorno di più ad un’illusione, ad un sogno da bambini, proprio in questa situazione il Signore si ripropone come Dio della vita, lieto evento della Speranza fatta carne. Secondo quanto è stato suggerito da molte parti, il Signore chiede in particolare alla nostra Chiesa il coraggio di testimoniare ed annunciare la Speranza in alcuni ambiti fondamentali della vita:le relazioni coniugali e familiari; l’età della giovinezza; le vecchie e nuove povertà. Laddove cioè per tanti versi la speranza sembra oggi messa alla prova o comunque carente. Dove forse vediamo difficoltà insormontabili e siamo tentati dalla sfiducia di chi dice, è tutto inutile, è tempo perso. Proprio lì, dove la situazione sembra più compromessa e difficile il Signore ci vuole testimoni ed annunciatori del suo Vangelo di Speranza. L’urgenza che il Signore ci mette nel cuore è ben sintetizzata nella frase della I lettera di S. Pietro ..“PRONTI SEMPRE A RISPONDERE A CHIUNQUE VI DOMANDI RAGIONE DELLA SPERANZA CHE È IN VOI”(1 Pt 3,15)....Rendi ragione della speranza che ti abita!” “Abbandonati fiduciosa a me, tuo Signore, Sii gioiosamente consapevole della Speranza che è in te, e rendine ragione alle persone in mezzo alle quali vivi!” Cioè: “Prima di tutto sii certa che la Speranza è in te! Percepisci, comprendi, riconosci, contempla questa Speranza. La Speranza di vita piena e d’amore, di felicità e di bellezza che ti è stata donata senza tuo merito e che sono Io, Cristo Risorto, presente in te. Riconoscila e godine, esultane ed insieme trema per la responsabilità che ciò comporta. Contemplala tu, Chiesa .., ma la contemplino e se ne rendano consapevoli tutte le tue membra: i presbiteri e i diaconi, poi i laici, giovani e famiglie, i religiosi, le religiose, il vescovo! Renditi conto della bella Speranza che ti abita, ma immediatamente impara a renderne ragione, a comunicarla, a trasmetterla con coraggio, senza vergogna e con fiducia, anche se sempre con l’umiltà di chi si riconosce per primo peccatore. Rendi ragione della tua Speranza con uno slancio nuovo, con entusiasmo e nuovo impegno. Il mondo, gli uomini e le donne del nostro tempo, quelli che abitano lontano o vivono qui, ne hanno bisogno, hanno un disperato bisogno di Speranza che non deluda, per vivere una vita che abbia senso e conoscere la vera gioia”. La strada che ci viene proposta evidenzia che il nostro primo problema è la fiacchezza della fede, la mediocrità dell’adesione a Lui, la inconsistenza del nostro credo. E che quindi è necessario riscoprire, per poi riannunciarla, la bellezza della nostra vocazione alla piena comunione con Dio, di quel destino di Gloria che Cristo in noi, “speranza della gloria” (cfr. Col 1,27), ci promette ed anticipa. La bellezza di una vita eterna che possiamo
già fin d’ora sperimentare, pur in mezzo a tante tribolazioni, come ci assicurano le beatitudini evangeliche. ... (Fonte: Diocesi di San Miniato- Lettera Pastorale 14 settembre 2005 di S.E.R. Mons.Fausto Tardelli - attualmente Vescovo di PistoiaQUI)

Circa la drammatica situazione ecclesiale
Da diversi decenni la Chiesa Cattolica sta vivendo una drammatica crisi causata dalle eresie che i teologi modernisti diffondono a piene mani. 
Umanamente parlando la situazione è talmente disastrosa che sembra ormai disperata. 
Ma la Chiesa non è un'istituzione umana, bensì divina, ed è di fede che è indefettibile, cioè non può mai venir meno. Dunque i modernisti non riusciranno a distruggerla, perché Cristo stesso glielo impedirà. 
La nostra incrollabile fede nella vittoria del cattolicesimo sul modernismo non si basa sulle nostre forze, ma sulla forza di Dio onnipotente.

mercoledì 9 maggio 2018

Il Met Gala di New York e le concessioni vaticane "Solo qualche anno fa queste manifestazioni sarebbero state incredibili e lontane anche per una fantasia malata.....ora sono reali e numerose.... È un segno dei tempi"

Un oceano divide i vertici vaticani alla ricerca freneticamente scomposta del successo mondano dai semplici fedeli.
Un fedele non può tollerare che a latere di un evento iper mondano e come parte integrante di esso sono stati esposti alcuni sacri paramenti creati e benedetti per l'uso eclusivo liturgico.
Un fedele non può tollerare che le icone della nostra fede e della liturgia della Chiesa , per volere degli stessi uomini di chiesa, debbano essere banalizzati e ridicolizzati dal
jet set della moda.
Insufficienti le "veline" giornalistiche, come al solito a senso unico, che si affannano a dire: "
Il sacro e il profano non sono mai stati così vicini".
Vicini?
No!
La gente non è così sciocca per non comprendere  le enormi operazioni super/economiche come quella del Met Gala di New York: il gotha della moda internazionale.
Tutti hanno subito pensato alle convenienze economiche che l'evento ha portato nelle casse vaticane.
Secondo una concezione spendacciona che vorrebbe sempre delle nuove vesti liturgiche perchè quelle "vecchie" non servirebbero più...  i sacri paramenti, creati e benedetti per la lode a Dio "
vengono esposti in mostre per ispirare abiti dissacratori e sfilate di moda .... Non più, dunque, un uso sacro, bensì un uso profano, che più profano non si può: esporli in mostra perché gli stilisti ne traggano ispirazione per le loro bizzarrie.
Questo ovviamente nell'era confusa che stiamo vivendo.
Era meglio che stessero in un museo, se non li vogliono più usare!
Meglio in un museo che un uso dissacrante!"
"
Solo qualche anno fa queste manifestazioni sarebbero state incredibili e lontane anche per una fantasia malata.....ora sono reali e numerose.... È un segno dei tempi, non ci dobbiamo spaventare, ma dobbiamo capire come il serpente antico stringa la Chiesa e il mondo tra le sue spire.
Stiamo pronti e preparati con la cintura dell'umiltà,il bastone della preghiera, il bagaglio della fede!
"

Una preghiera finale in questo mese mariano: per quei poveri consacrati che smaniando di stare sempre sotto i riflettori della popolarità dimenticano di essere distanti anni-luce dai fedeli.
Sono solo delle vittime della loro stessa presunzione.
Lasciamoli stare nelle loro drogate manìe e soprattutto preghiamo per loro!


Le blasfeme banalità del Met Gala, approvato dal papa 
e dalla papessa Rihanna

Il cardinale Dolan fra evangelizzazione e dissacrazione. 
Della “catholic imagination” al gala non c’era l’ombra, è apparso soltanto un luogo comune vagamente dissacrante culminato con Madonna che canta Like a Prayer.

di Mattia Ferraresi

New York. Alla fine il cardinale Timothy Dolan ha deciso di defilarsi leggermente ed evitare almeno il red carpet del Met Gala, gli oscar della East Coast, che quest’anno aveva come tema gli “heavenly bodies”, i corpi celestiali più che celesti, e nel sottotitolo parlava della “moda e dell’immaginario cattolico”. 
Dolan non si è sottratto al ricevimento più esclusivo della città e all’apertura della mostra collegata, ha regalato le solite battute brillanti ai soliti giornali brillanti, ha fatto foto in posa e dispensato benedizioni, insomma ha esibito il prontuario classico del “conservatore aperto al mondo”, una specialità della casa. 
Tenere un piede nella sagrestia e uno nel bordello è un’arte antica sancita anche da un motto popolare. 
Però dalle parti del red carpet il prelato ha sentito puzza di

lunedì 7 maggio 2018

Viri Galilaei: Introito per l'Ascensione di Nostro Signore

INTROITO PER L'ASCENSIONE Viri Galilaei  COMMENTO DI Bruder Jakob.

Ascensione Viri Galilaei


Il testo degli Atti degli apostoli (1, 11) fissa il dialogo chiarificatore e rassicurante tra l’angelo e gli apostoli ancora storditi dall’evento pasquale.