martedì 16 febbraio 2016

Nella Gerarchia c'è chi ha smarrito i "fondamentali"

Postiamo, come abbiamo fatto in altre occasioni, l'Intervento comparso in uno stimato blog cattolico che  può ottimamente commentare un recentissimo articolo comparso su un quotidiano economico, ripreso poi dal Grande Oriente d'Italia (QUI), scritto da un autorevole membro della Curia Romana   che fa finta di confondere un impegno umanitario di un'organizzazione radicata nel mondo con lo scopo escatologico della Chiesa.
Un sito ha cercato di confondere le idee circa l'improvvido articolo cardinalizio scrivendo che "Gesù è venuto per i peccatori e per i pubblicani. Per questo gli scribi e i farisei se la presero" ... 
E' vero! Con la differenza però che Gesù ai peccatori diceva "Va', e NON PECCARE PIÙ!", mentre oggi alcuni vorrebbero che la Chiesa, oltre a perdonare il peccatore, condonasse (cioè abolisse) il peccato con la differenza che l'uomo non diverrebbe più libero e felice, ma soltanto più schiavo e triste.
La Chiesa deve continuare sulla strada tracciata dal Signore: misericordia senza limiti per il peccatore ma intransigenza per il peccato.



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C'è nella gerarchia chi ha smarrito i "fondamentali". 
In ogni arte o sport ce ne sono: solfeggio per i musicisti, ore di studio ed esperimenti per gli scienziati, palleggi e tiri per calciatori e cestisti, chilometri sui pedali, sui sentieri o in piscina, pesi e palestra per tutti...

L'ascesi è allenamento.


L'ascesi cristiana è lo sforzo per perdere (perdere, non guadagnare) la propria vita per offrirla Cristo. Per un cristiano è tutta l'esistenza ad essere "penitenziale", ossia tesa a un continuo cammino verso il "meglio" (non solo verso il "bene", bensì oltre il bene).

L'ascesi ci fa santi.


Chi non ha la tensione al bene, chi non è "penitenziale", e cioè chi non si pente del proprio peccato (pentimento che non è "idea", ma "esistenza"), è impossibilitato alla metànoia, a un cambiamento radicale del pensiero e degli affetti, per cui cambiano i gusti e da quelli che piacciono al mondo si va a quelli che piacciono a Dio.

Il mondo ha ben chiari i propri gusti. 
E certa gerarchia ama gli stessi gusti.

I fondamentali vengono trascurati, snaturati e taciuti, quasi vergognandosene.
Il peccato è una ferita dell'uomo. 

E' la radice di ogni divisione in noi e tra gli uomini. 
E' un abuso della libertà e la libertà è dono di Dio.
Abusando della nostra libertà pecchiamo e il peccato abusa della libertà altrui...

Poi c'è una nostalgia della riconciliazione.


Ma, smarriti i fondamentali, si cerca la soluzione nei pii desideri, nelle utopie, in vani dialoghi, persino nella giustificazione del peccato, che è la causa della divisione che semina inferno!

La divisione è così profonda, che può essere sanata solo da una riconciliazione che giunge là dove c'è il peccato, cioè una volontà che non fa quella di Dio!
Allora scatta la metanoia...
Il cambiamento radicale del nous, dell'agape e dell'eros.
Tutto ciò che davo al mondo (tempo e attenzione) lo rivolgo, uguale, a Dio.
Tutto ciò che era per la creatura (idolatria) la converto al Creatore (adorazione). 

Sono dei fondamentali per chi considera il peccato un disastro.
Non certo per chi il peccato lo vorrebbe evaporare in una legge.
E ascolta canzonette in un luogo di propaganda del "sia fatta la mia volontà".
Dove non regna Gesù regna il peccato, cioè regna il demonio. 

E' questione di fondamentali. Serve ascesi. 
La gerarchia, in certi esponenti, twitta su Sanremo. ( QUI  N.d.R.)

Ogni sentimento è amore, ogni voglia vale, ognuno è esentato dall'ascesi. 

Ci piace la vita schifosamente comoda. 
Manca la tensione al "meglio": basta fare ciò che piace.

Non è roba da santi.


Ma che gliene importa alla gerarchia che ha smarrito i fondamentali?
Dalla creazione, l'Eden e il paradiso nella vita eterna a "Ciao Darwin"... dicendola scienza! 


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