venerdì 6 novembre 2015

A difesa della Curia Romana e dei suoi degni (quando lo sono) membri

Anche in questi tormentati giorni possiamo e dobbiamo esprimere la nostra solidarietà a tutti gli onesti "lavoratori nella Vigna del Signore" della Curia Romana, l'ossatura della Chiesa Cattolica   che tutti i mass media stanno invece presentando alla pubblica opionione come il frutto marcio dell'ecclesiologia attuale.
Ognuno ha le sue croci e i Curiali ne hanno tante comprese quelle che li presentano, senza fare alcuna distinzione, come se vivessero lontani da quella purezza evangelica promessa al momento della loro consacrazione.
Le eccezioni, da rotocalco, quando ci sono fanno davvero  schifo e  
hanno quasi esclusivamente tutti  lo stesso marchio : il modernismo e il progressismo. 
E' comunque innegabile che  la maggioranza degli impiegati vaticani vive in modo esemplare e sobrio.
Rimangono, grazie a Dio, fortemente ancorati ai principi evangelici i Chierici che a causa delle visite continue di "sorella persecuzione" sono lontane dalle spartizioni di potere e quindi dalle ricchezze tanto deprecate nei discorsi del Papa.
Si! Le comunità tradizionali , sempre ed unicamente oggetto di calunniosi commenti da parte dei membri dell'Episcopato e anche di qualche suo, voltagabbana, collaboratore informatico laico, sono in realtà quelle più vicine IN TUTTO agli ideali di sobrietà di vita desiderati dal Papa !
Rendiamo dunque grazie a Dio  per il permanere in questo status di grazia delle Comunità tradizionali e dei loro Pastori, protesi all'adorazione del Signore Onnipotente.
Lontani dalle spartizioni, lontani dalla raccomandazioni laiche e laiciste, lontani dagli onori quei Pastori saranno la garanzia per la ricostruzione della Chiesa così orribilmente sfigurata e distrutta dalle orde dei modernisti straricchi e potenti.
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Dalla Nuova Bussola Quotidiana un articolo di Angela Pellicciari che merita di essere letto con attenzione. AC


Ci risiamo con la spoliazione della Chiesa  
di Angela Pellicciari
Historia magistra vitae: durante il grande Risorgimento in nome della purezza della fede e della vera morale, in nome di Gesù nato e morto povero, la Chiesa è stata derubata di un gigantesco patrimonio: palazzi, conventi, chiese, oggetti d’arte, biblioteche, archivi, terreni. Tutti finiti in mano di ricchi borghesi che, così, sono diventati ricchissimi. La popolazione invece, non più sostenuta dai beni dei poveri (dai beni della Chiesa), finiva nella più nera miseria costretta ad una massiccia emigrazione.
Oggi ci risiamo anche se, nel frattempo, la Chiesa possiede solo qualche briciola in confronto ai patrimoni accumulati nei secoli, frutto di amore e di donazioni da parte dei fedeli, grati per la capillare assistenza loro fornita in tutti i frangenti della vita da un esercito di preti, frati, monache e suore.
Oggi fa scandalo che una delle personalità più influenti della Chiesa, quando prende l’aereo, si azzardi, addirittura, a viaggiare in business class. 
Oggi che c’è un papa che abita a Santa Marta dando l’esempio, bisognerebbe che tutti, dico tutti, per amore del Vangelo e la salvezza della Chiesa, facessero altrettanto. 
Oggi si ricorda che la Chiesa possiede, addirittura, bellissimi edifici nei posti più belli di Roma. 
Sarebbe ora che questi passassero gratis et amore Dei a chi è più degno di possederli e abitarli: i nuovi padroni che, ancora una volta, si apprestano a fare affari in nome di Gesù nato e morto povero, nonché del poverello che del santo di Assisi porta il nome.

Fonte : Nuova Bussola Quotidiana