venerdì 30 ottobre 2015

I tifosi della squadra "Scisma"

Lo scriviamo subito : noi non siamo tifosi di quella  diabolica squadra.
Una premessa però va fatta.
Nell'Anno del Signore 2015 per coloro che si sentono "alla destra del Padre" , presi da romantici e giovanili furori, uno "scisma" potrebbe essere il sinonimo di salutari ed urgenti "chiarimenti dottrinali" nonchè del sacrosanto e definitivo distacco da quella parte che nella Chiesa è stata responsabile delle cinquantennali rovine tutte taggate «modernismo e progressismo».
Insomma i tifosi, a destra, della squadra Scisma avrebbero un'infinita serie di serissime e ponderate motivazioni per prendere finalmente le dovute distanze dai distruttori della Chiesa e della Sua Santa Dottrina.
Per fortuna i tifosi "a destra" della squadra "Scisma" credono in Dio e vantano un DNA cattolico al 100/100 che li rende santamente inchiodati all'"una cum" con il Papa e i Vescovi, anche per aver salva l'anima in caso di scomuniche dopo delle probabili ordinazioni che subentrerebbero allo scisma.
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Anche "a sinistra" ci sono i fans della squadra "Scisma" ma sono abietti e falsi per natura e per di più hanno praticamente in mano le più importanti strutture della Chiesa essendo  appoggiati dai potentati mondialisti di cui  fanno parte in buon numero .
Insomma il peggio del peggio.
A loro, per il momento, non fa comodo tifare pubblicamente per la squadra "Scisma".
Sanno che qul tipo di tifo potrebbe interrompere i loro lauti traffici e le loro considerevoli entrate economiche.
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Insomma mostrarsi tifosi e/o militanti della squadra "Scisma" non fa comodo a nessuno : ne' a quelli che hanno a cuore la salute dell'anima ne' a coloro che tengono alla tasca e al potere mondano.
Come avevamo detto nei mesi scorsi : non si sarà alcuna vittoria della squadra "Scisma".
Al resto provvederà il buon Gesù,Padrone della Barca !

Morta Carlotta Guareschi, che il padre, nei suoi scritti, chiamava la “pasionaria”

In memoriam

Il mondo piccolo di Giovannino Guareschi è in lutto: (ieri) è morta Carlotta Guareschi, che il padre, nei suoi scritti, chiamava la “pasionaria”.
Preghiamo per il riposo della sua anima e porgiamo al fratello Alberto e a tutta la famiglia le nostre condoglianze.

Quando Carlotta nacque, 72 anni fa, Giovannino era in un campo di prigionia tedesco; alla figlioletta dedicò questa poesia: "Ed ecco appare all'angolo uno splendido guerrier, le stelle ha sul cimier, d'argento il suo piastrin; il giustacuore azzuro e i bottoni tutti d'or: è il babbo e torna quasi vincitor!".

Il miglior ricordo che possiamo fare di Carlotta è questo: fu una figlia degnissima del suo grandissimo padre.

http://federiciblog.altervista.org/

giovedì 29 ottobre 2015

Distruzione delle Chiese : Signore, pietà di noi ci sentiamo impotenti e addolorati, distruggono le case dei nostri cuori!

Aiuto, non riesco a trattenere le lacrime ed nel mio petto, il cuore si contorce di dolore (Cit.)
Terríbilis est locus iste: hic domus Dei est et porta coeli: et vocábitur aula Dei.  
Quam dilécta tabernácula tua, Dómine virtútum! concupíscit, et déficit ánima mea in átria Dómini. 
 
Locus iste a Deo factus est, inæstimábile sacraméntum, irreprehensíbilis est. Deus, cui astat Angelórum chorus, exáudi preces servórum tuórum.

 
Adorábo ad templum sanctum tuum: et confitébor nómini tuo. 

In Francia, un laicismo esasperato combinato con il fanatismo dell’accoglienza, sta portando a questo:

chiesechirch
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Fonte : VoxNews

martedì 27 ottobre 2015

Festa grande al "Fatto Quotidiano" per le nomine arcivescovili di Bologna e Palermo

Grande festa al "Fatto Quotidiano"  per le nomine dei due nuovi Arcivescovi di Palermo di Bologna.
Circa l'elevazione dell' Ecc.mo e Rev.mo Monsignore Matteo Zuppi, del Clero Romano, eletto oggi Arcivescovo Metropolita di Bologna e 112° Successore di San Petronio, finora Vescovo titolare di Villanova e Ausiliare di Sua Em.za il Cardinal Vicario di Roma ci siamo espressi, con riferimenti esclusivamente "ecclesiali" su Messainlatino.
Altamente apprezzabile quanto Mons.Corrado Lorefice, Arcivescovo eletto di Palermo ha detto in un'intervista ( a caldo ) trasmessa dal TG2 delle 20,30 : "Ho servito la mia Chiesa lì dove mi è stato chiesto : in Seminario, in Parrocchia e  certamente con una sensibilità verso  i prediletti del Signore".
In linea teorica e "romantica" piace a tutti  l'idea che siano dei veri parroci  ad essere chiamati guidare una Diocesi e non sempre i soliti "carrieristi" cioè coloro che si sono distinti particolarmente attraverso delle amicizie preziose ( e pericolose) con i detentori veri del potere ecclesiastico ( che spesso coincide con quello laico - che sempre potere è-).
Non facciamo però un'elencazione delle strade comode percorse dai carrieristi per conquistarsi una sede vescovile: magari qualcuno, che poi si dimostra essere un degno Vescovo, si potrebbe offendere per aver citato il suo precedente luogo di lavoro...
Viene  però da sorridere quando abbiamo letto sul Fatto questa frase: "Teologo molto stimato, Lorefice è autore anche di un libro su “Dossetti e Lercaro: la Chiesa povera e dei poveri” in cui analizza gli interventi del “progressista” cardinale di Bologna negli anni Sessanta in cui il porporato chiedeva con forza al mondo ecclesiale di tornare al Vangelo delle origini spogliandosi del lusso e della mondanità della corte papale. Temi e lotte oggi al centro del pontificato di Francesco."
Speriamo che i Redattori e i Lettori del Fatto Quotidiano non credano veramente a queste favolette indegne persino per essere raccontate ai bambini degli asili.
Ma davvero nessuno al Fatto si chiede : CHI ha presentato al Papa il nominativo del Parroco di Modica sponsorizzandone la sua promozione Arcivescovile e Primaziale ?
Davvero qualcuno crede che il Papa, un qualsiasi Papa, possa scegliere, salvo casi particolarissimi, un Vescovo?
Non è vero che questo Papa ha spezzato  le intriganti e contorte scorribande curiali (tutte di stampo conciliare) : le ha solo sostituite con altre di diverso colore...secondo i propri gusti...
Prima c'erano Papi rispettosi ( anche troppo) degli equilibri curiali ora ce n'è uno che impone la sua linea e la sua personalità servendosi anche dei suggerimenti di collaboratori/consiglieri spesso spregiudicati come Lui.
Il vero principe governa così e si comporta in questo modo.
Può piacere o non piacere ma così è.
E' la logica del Gattopardo che prevale beffardamente sul buon senso ecclesiale : noi stiamo assistendo all'ennesima pièces dell'attuale théâtre de marionnettes et clowns ( olim Chiesa Cattolica Romana)

lunedì 26 ottobre 2015

Sinodo. Voti rovesciati? Istituzione nelle Diocesi turni di volontari a difesa del Vescovo?

Sinodo 2015. Postiamo un  Articolo dell'ottimo Marco Tosatti anche se, "grazie" alla dittatura massmediatica, fra non molto nessuno farà più caso alle  percentuali così rigorosamente elencate.
Da un Sinodo  "democraticamente" sbilanciato non ci si poteva aspettare molto di più ...
In teoria dovrebbero contare non solo i numeri ma soprattutto le parole e le azioni che ne seguiranno, cioè gli insegnamenti e gli atti magisteriali.
Ma per i cristiani "
distratti", che sono la maggioranza dei fedeli, conta solo quel che dice la televisione.
Due esempi ce li ha forniti il TG5 di ieri sera (domenica 25 ottobre) in due interviste ad altrettante signore .
La prima Signora, che ha premesso di essere stata abbandonata dal marito, ritiene ingiusto non poter accedere alla Comunione dopo il divorzio.
Ma se non è risposata o accompagnata chi le impedisce di accedere alla Santa Comunione?
Evidentemente la Signora ha raccontato a metà la sua vita...

***
E' stata poi la volta di un'altra Signora la quale, essendo risposata dopo il divorzio, ha dichiarato di fare egualmente la Comunione perchè "così si sente di fare".

***
Continuare a fare finta di non capire che oramai l'eresia e il sacrilegio sono penetrati nella Chiesa e stanno diventando regola e prassi formale significa voler restare in una ignoranza colpevole.
Il problema grossissimo,ormai irrecuperabile, è l' estrema banalizzazione dell'Eucaristia.
Ognuno oggi si sente in diritto di riceverla e neanche sente minimamente l'obbligo di confessarsi rispondendo, in modo protestantico,delle  scelte personali secondo le proprie responsabilità di stato.
Ci auguriamo che il Santo Padre, Successore dell'Apostolo Pietro, non voglia recepire con un atto magisteriale le assurdità di questo sinodo nato sbilanciato (che in termini di magistero non ha alcun valore).
Non è difficile però fare una previsione per il prossimo futuro.
Saranno istituiti in tutte le Diocesi , sede plena, turni di volontari a difesa (reale) degli Episcòpi e dei Vescovi chiamati a giudicare "
caso per caso" l'ammissibilità ai Sacramenti di migliaia di coppie.
I vescovi correranno concretamente il rischio di venire accoppati se non dovessero concedere il loro "
nulla-osta" caso per caso...
Finora i Vescovi , sia in Italia che all'estero, erano avvezzi a praticare lo sport ( cha in taluni casi si tingeva di sadismo) di avversare i fedeli che richiedono la Messa in latino :  timidi, in ginocchio, educatini... che gusto deriderli e cacciarli...
Ma ora gli stessi Episcopi dovranno vedersela con le coppie che pretendono di ricevere in pubblico l'Eucaristia.
Forti con gli educati.
Deboli con i determinati.
Vedremo come finirà.
Ringraziamo infine Iddio perchè in Italia il Vescovo non sarà tenuto a "sciogliere il vincolo matrimoniale" : nella nostra Nazione il recente "motu proprio" di Papa Francesco non potrà essere per ora applicato come ha spiegato il Cardinale Francesco Coccopalmerio, Presidente del Pontificio consiglio per i testi legislativi.
Siamo però sicuri che "stagionate volpi vaticane" applicheranno ancora una volta la vecchia regola del Gattopardo :
cambiare tutto perché tutto resti come prima,  con un "ma", lasciando cioè aperte molte porte, permettendo di far passare, con la scusa del discernimento, che ha preso il posto dell' aggiornamento, usato ed abusato dopo l'ultimo Concilio Vaticano II, e vedrete che autonomia dopo autonomia, caso per caso, coscienza(?) per coscienza, si faranno entrare oves et boves et tauros et alia animalia, misericordiosamente, accogliendo tutti a braccia aperte.AC



Sinodo. Voti rovesciati?
di Marco Tosatti

Abbiamo ricevuto la lettera di una persona esperta di numeri, matematica, percentuali e lettura delle stesse che ci offre un’interpretazione interessante della recente votazione sulla Relazione Finale al Sinodo dei vescovi. 
E’ interessante, perché offre un’interpretazione completamente diversa da quella finora accreditata su chi ha votato pro e/o contro, e perché.




E l’immagine che ne esce è profondamente diversa dal panorama corrente. 
E che sposta l’interesse dal tema dei divorziati risposati a quello delle unioni omosessuali e sull’ideologia gender, dove il testo è molto netto, con grande maggioranza di consensi




L’autore, che come abbiamo detto è un esperto di questi temi, fa riferimento ai risultati pubblicati dal sito ufficiale della Santa Sede .

Ma ecco il testo:

“Se si analizza il voto per paragrafi, si nota che, indubbiamente, i padri sinodali che si sono opposti alle formule non sono stati pochi (il massimo è il 31% di “no” sul par. 85). Tuttavia, siamo lontanissimi dalla spaccatura che i media riportano, quando affermano che sul tema dei divorziati risposati il testo è passato per un solo voto. Ebbene, che significa che meno di un terzo dei padri ha votato “no” ? Che la frangia vittoriosa dei “si” è proprio quella dei “conservatori”, ossia di coloro che hanno voluto un testo che non dicesse proprio nulla di nuovo rispetto al magistero (è stato giustamente richiamata la “Familiaris consortio”, che viene riproposta nei paragrafi 84 e 85). (N.D.R. E forse sulla stessa linea può essere letta la dichiarazione del card. Pell, secondo cui è significativo che nel testo non si parli assolutamente di comunione).




Che l’ala della “discontinuità” sia uscita sconfitta e abbia, scontenta, votato “no” lo si capisce se si va a vedere quali sono gli altri paragrafi rispetto ai quali il dissenso è alto e supera il 10%. Si tratta, anzitutto, del paragrafo 76, che ha messo una pesante pietra tombale sulla “via ecclesiale” all’ideologia “gender” e sulle ipotizzate aperture della Chiesa alla ideologia “gay”.




Siccome è un paragrafo lapidario e radicale, è matematico che quel 14% di no sia venuto tutto dall’ala “aperturista”. Possiamo dunque assumere che il 31% di no al paragrafo 85 ed il 27% di no al paragrafo 84 siano costituiti per circa metà, del dissenso manifestato da coloro che non hanno digerito il paragrafo 76. La restante metà, è fatta in parte, ancora una volta, da “aperturisti delusi” e in piccola parte da quei padri conservatori che, pur approvando la sostanza dei paragrafi 84 e 85, hanno però disapprovato il fatto che il loro senso non sia stato più chiaramente esplicitato, per evitare che taluni possano maliziosamente o involontariamente fraintenderlo.




Come faccio ad affermare ciò ? Lo faccio analizzando il voto relativo al paragrafo 86. Il paragrafo 86, infatti, è la chiave per leggere correttamente il n. 84 ed il n. 85, laddove esso prescrive che “..siccome nella legge non vi è gradualità...” allora occorre che “..il discernimento non possa prescindere dalle esigenze di verità e di carità del Vangelo...”. Si tratta di dottrina tradizionale allo stato puro, che i più preoccupati tra i conservatori dell’effetto mediatico, volevano fosse inserita nel corpo del n. 85, per evitare che coloro che, nell’epoca di Twitter, non riescono a leggere più di dieci righe alla volta, non cadessero nell’equivoco o non “ci marciassero” (come diciamo a Roma).




E quindi, il voto negativo sul n. 86 è sostanzialmente, ancora una volta, un dissenso tutto degli “innovatori”. Riassumendo, quindi, la situazione della “Relatio Finalis” sui temi della morale coniugale più seguiti dal vasto pubblico, è ragionevole ritenere sia quella seguente:




a) la posizione sulla disciplina dei sacramenti per i divorziati risposati è in linea col magistero precedente, ed è stata sostenuta a maggioranza larghissima (stimo il 75%) dei padri sinodali. Un voto nel solco della continuità e, in tal senso, un voto a larga prevalenza conservatrice




b) la posizione è stata avversata da una minoranza (stimo il 25%) di “aperturisti” o “innovatori”. Si tratta di una percentuale fisiologica, non patologica c) la posizione è stata avversata da una piccolissima minoranza di padri conservatori (5%), che pur non essendo in dissenso sulla sostanza, hanno avuto perplessità circa la forma.




Poi vi è la chiusura sul tema gay, che è quasi da Concilio Ecumenico e resterà nella storia della Chiesa. È il vero evento che, silenzioso come una grande stella che esplode lontano di giorno, ma della quale poi ci si accorge nella notte, conferma che la Chiesa è il segno di contraddizione di sempre e che nella tempesta mantiene il suo corso”.


Fonte : La Stampa

BELLO L'ARTICOLO DI ANTONIO SOCCI  
E' UFFICIALE : COL SINODO NIENTE E' CAMBIATO

domenica 25 ottobre 2015

La piovra e la finestra di Overton: tecniche di persuasione delle masse contro la vera Fede

E' bastato un solo voto per spalancare la "finestra di Overton" adattissima per « dimostrare come con vere e proprie strategie di comunicazioni si riescono a fare accettare l'introduzione e la successiva legelizzazione di qualsiasi idea o fatto sociale».
Non era difficile prevedere che dalla finestra frantumata nel ponte di comando della nave, che ancora riesce miracolosamente a galleggiare nell'oceano in tempesta, la mostruosa piovra infernale  sarebbe potuta penetrare   per afferrare nella sua morsa mortale equipaggio e passeggeri.
Ieri sera commentando "a caldo" l'agenzia ANSA sulle conclusioni del Sinodo e particolarmente quell'unico unico voto che ha fatto prevalere la temuta linea  "progressista", un amico che ha molto più fede di me, ha voluto ringraziare  il Signore citando la frase che Gesù durante l'ultima Cena rivolse al  discepolo che lo avrebbe tradito  : « Quello che devi fare fallo al più presto».
Ho molto riflettuto questa notte su questa frase accostandola con le parole che l'evangelista San Luca riferisce a proposito della Presentazione al Tempio di Gesù.
Disse infatti il vecchio Simeone (Luca,2-34): «Egli -Gesù- è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. ».
L'unico segno di contraddizione con il mondo e il principe delle tenebre è Gesù luce, verità e vita.
La Verità  riesce a svelare i pensieri di molti cuori essendo muro di separazione e diga spartiacque della menzogna.
"Quello che devi fare fallo al più presto".
La luce del Vangelo ci farà comprendere se anche in questi giorni le pecore stanno al sicuro in quell'ovile preparato dal Signore Nostro Gesù Cristo.
Aspettiamo quello che Pietro,  grazie a quell'unico voto sinodale che ha fatto prevalere la linea del compromesso con il mondo, camuffata da falsa carità, ripeterà la Sua professione di fede e di amore a Gesù : «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo».
Pietro non potrà dare altre risposte.


"Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?». 
Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». 
Gli disse: «Pasci i miei agnelli». 
Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi ami?». 
Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». 
Gli disse: «Pasci le mie pecorelle». 
Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi ami?». 
Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli disse: 
«Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo». 
Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle. 
In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi». 
Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio" (Giovanni 21-15)

giovedì 22 ottobre 2015

Il Medico che dice la verità ti guarisce:dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù

Dalla "penna teologica" (forse sacerdotale) da cui abbiamo fin troppo generosamente  attinto in uno stimato blog cattolico ( QUI; QUI e QUI) la riflessione sul nostro stato di peccatori  bisognosi della misericordia di Dio che la Chiesa elargisce, su preciso comando del Divin Redentore da ... 2000 anni “tutti l’hanno dimenticata e adesso si ha come l’impressione che la Chiesa di punto in bianco sia diventata misericordiosa, mentre prima non lo era" come ha detto ieri Monsignor Stanisław Gądecki, vescovo di Poznań in Polonia e Presidente dell’Episcopato Polacco
Anche il sito " Tempi" oggi propone un articolo di Roberto Colombo con la medesima tematica: "Sinodo. Nell’apparente dialettica tra verità e misericordia il “grande assente” è il peccato".

***

La Chiesa cosiddetta “aperta” è una Chiesa che ha chiuso le porte alla guarigione, aprendole alla gestione della malattia.

«La realtà è che di “sani” in senso proprio non ce ne sono, dato che il peccato originale ci fa già nascere “infetti”.
Ci sono però dei guariti, per i quali il Divin Medico ha potuto agire: la volontà di guarire e quella di venir guariti si sono congiunte. Chiaramente anche il guarito non è esente dal rischio di ricadute.
La trasformazione in “sani” è possibile soltanto mediante la conversione alle “prescrizioni mediche”. 
Il cristianesimo è in sostanza una terapia, la più geniale (solo Dio poteva pensarla) ed efficace che esista.
In che cosa consisterebbe allora il dovere di “non chiudersi” di una Chiesa? 
O di essere un “ospedale da campo”? 
Forse nel negare la malattia diffusa, così diffusa da riguardare anche alcuni esponenti del “personale sanitario”? 
Forse nel non curare i malati? 
Non sarebbe più una Chiesa.
In realtà qui il paradosso è che “l’ospedale” auto-ridottosi a tendopoli, quasi rinunciando a ben altri mezzi che la “scienza medica” ha sviluppato sotto la guida del Medico divino, sta imparando dai malati soprattutto ad ammalarsi… 
Non sta più “insegnando” a guarire! 
Si è passati dalla TAC, il trapianto di cuore e persino il miracolo (in senso proprio!) alla distribuzione di “misericordine” e pannicelli caldi. Si sopravvive…
Ma allora perché dubitare dell’Unico Medico e della Medicina? Perché non offrirla con convinzione e umiltà a tutti, sapendosi, per ben che vada, dei “portatori sani” della medesima malattia (il peccato) che ammorba il mondo? 
Rileggiamo Martini in un altro modo: siamo tutti alla ricerca della guarigione, ma una sola è la cura efficace. 
E se chi la può dare, la tace, ascolteremo le esperienze dei malati, perfino affascinanti, ci aiuteremo nel lenirci le sofferenze, ma abbiamo rinunciato a guarire!
Allora la Chiesa cosiddetta “aperta” in realtà è una Chiesa che ha chiuso le porte alla guarigione, aprendole alla gestione della malattia. 
Non sfugga che è un meccanismo caro ai potentati attuali del mondo: ti ammalano per curarti (paghi il cibo che ti ammala e paghi il farmaco che ti tiene in vita, malato); allo stesso modo con i soldi, ti indebitano per farti pagare gli interessi. 
Vivi indebitato, ci servi così! 
Cosa dice invece Gesù? 
Rimettete il debito, risolvete il problema! 
Il “mondo” ha bisogno di una Chiesa che “gestisce il male”.
Oggi la seconda lettura è stata particolarmente edificante.
Fratelli, parlo un linguaggio umano a causa della vostra debolezza...
Quando infatti eravate schiavi del peccato, eravate liberi nei riguardi della giustizia. 
Ma quale frutto raccoglievate allora da cose di cui ora vi vergognate? 
Il loro traguardo infatti è la morte. 
Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, raccogliete il frutto per la vostra santificazione e come traguardo avete la vita eterna. 
Perché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.
Per essere ancora più espliciti:
Servi della malattia (di chi ammala, il Maligno, che ti imbroglia), ci si sente “liberi” dalla giustizia (solo dosi di placebo…) e si lavora per il peccato (che ci mantiene come siamo), salariati con la morte.
Servi della guarigione (di chi guarisce, il Medico, che dice la verità), ci si sente “liberi” dal peccato (ci vuole ascesi) e si lavora per la santità (che ci trasforma), salariati con la vita (eterna).»

mercoledì 21 ottobre 2015

Il Papa-Re per "denunciare le magagne di Roma senza neanche doversi scomodare a risolverle"


Si può dire, umilmente e sommessamente, che questo Papa sta un po’ esagerando? 
Ieri si è saputo che ha scritto all’ex consigliere capitolino di estrema sinistra Andrea Alzetta detto Tarzan, collezionista di denunce per violazione di domicilio e invasione e devastazione di edifici, esortandolo «a occuparsi di chi non ha casa». 
Invito che l’interessato ha interpretato come un «caldo incoraggiamento» a occupare le case altrui. 
I conservatori deprecano la tendenza di Francesco a intrecciare rapporti con persone che cavalcano la tigre della protesta sociale senza fermarsi dinanzi alla legge. 
Da laico mi infastidisce di più la sua attenzione esasperata e ormai esasperante verso tutto ciò che accade nella capitale di uno Stato estero confinante col suo. 
Fin dalla prima apparizione sulla balconata di San Pietro ha preso molto sul serio il ruolo di vescovo di Roma, forse sottovalutando il particolare che quando apre bocca non è il vescovo che parla ma il Papa. 
Dopo avere affossato il sindaco con una battuta, l’altro giorno ha chiesto scusa per gli scandali che hanno colpito la città. Non mi risulta che il capo della Chiesa universale abbia fatto lo stesso per gli scandali che scoppiano quotidianamente in altri punti del globo.  

Nel vuoto di potere laico che attanaglia l’Urbe alla vigilia dell’ennesimo Giubileo, sembrano tornati i tempi del Papa Re. 
Con la differenza che questo pontefice può denunciare le magagne di Roma senza neanche doversi scomodare a risolverle. 
E pensare che, per fare felice Tarzan, basterebbe attingere alle migliaia di case romane sfitte di proprietà del Vaticano.  

Fonte : La Stampa 
Immagine : da Facebook

Mons.Galantino: "consapevolezza che la famiglia fatta da padre, madre e figli"

Unioni civili. Mons. Galantino: "Politica non sia strabica"

Il tema delle unioni civili al centro del dibattito politico di queste ore. 
Il Governo sembra frenare dopo l’accelerazione dei giorni scorsi che aveva portato ad un braccio di ferro con gli alleati del Nuovo Centrodestra. 
E sulla questione interviene in una intervista televisiva il Segretario della Conferenza episcopale italiana, mons. Nunzio Galantino.

"La politica non sia strabica. 
Non si può pensare a un governo che sta investendo tantissime energie per queste forme di unioni particolari e di fatto sta mettendo all'angolo la famiglia tradizionale che deve essere un pilastro della società". 
Così il segretario della Cei mons. Galantino, a proposito del ddl Cirinnà sulle unioni civili.
Mons. Galantino nega comunque forme di pressioni sul Parlamento, piuttosto lancia un appello ai cattolici e non solo, perché ci sia consapevolezza che la famiglia fatta da padre, madre e figli non è problema della Chiesa ma una realtà, presente nella Costituzione, che riguarda tutta la società. 
Intanto un sondaggio rivela la contrarietà di due terzi degli italiani all’ipotesi che, all’interno di una coppia omosessuale, uno dei due possa adottare il figlio del partner.
...Fonte : Radio Vaticana

Il Papa: "Per l’intercessione di San Giovanni Paolo II preghiamo che il Sinodo dei Vescovi... rinnovi in tutta la Chiesa il senso dell’innegabile valore del matrimonio indissolubile..."

Francesco: Sinodo ribadisca con Wojtyla valore indissolubile matrimonio

Al termine dell’udienza generale il Papa, salutando i pellegrini polacchi, ha ricordato che domani la Chiesa celebra la memoria di San Giovanni Paolo II” è “il Papa della famiglia” ha detto. 
Quindi ha affermato:

“Siate suoi buoni seguaci nella premura per le vostre famiglie e per tutte le famiglie, specialmente quelle che vivono nel disagio spirituale o materiale. 
La fedeltà all’amore professato, alle promesse fatte e agli impegni che derivano dalla responsabilità siano la vostra forza. 
Per l’intercessione di San Giovanni Paolo II preghiamo che il Sinodo dei Vescovi, che sta per concludersi, rinnovi in tutta la Chiesa il senso dell’innegabile valore del matrimonio indissolubile e della famiglia sana, basata sull’amore reciproco dell’uomo e della donna, e sulla grazia divina”.

Un pensiero speciale ha poi rivolto ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli, sempre ricordando San Giovanni Paolo II:

“Cari giovani, la sua testimonianza di vita sia di esempio per il vostro cammino; cari ammalati, portate con gioia la croce della sofferenza come egli ci ha insegnato con l’esempio; e voi, cari sposi novelli, chiedete la sua intercessione perché nella vostra nuova famiglia non manchi mai l’amore”.


Fonte : Radio Vaticana

Testo della Catechesi dell'Udienza Generale del Santo Padre di oggi 21 ottobre 2015 QUI

martedì 20 ottobre 2015

Flash mob di poveri frati per far desiderare che gli spazi pubblici siano ancor più "laici"

Sul web "spopola" il flash mob dei Frati Minori Francescani (OFM) in Piazza della Signoria di Firenze :  cuore e  scrigno della Città d'Arte più amata ed ammirata del mondo.
Firenzetoday informa che il " Flash mob dei frati francescani in Piazza della Signoria: il video diventa virale.
Migliaia di visualizzazioni su Facebook per il video – girato domenica scorsa - in cui i frati minori di San Francesco Stimmatizzato, insieme ai giovani della Diocesi fiorentina, si esibiscono in Piazza della Signoria in vista della prossima missione pastorale. Un messaggio rivolto ai giovani con tanto di hashtag “#Liberiperamare
Purtroppo fra quelle "migliaia di visualizzazioni" su Facebook c'è stata anche la mia, fugacemente fatta dopo esser  stato "taggato" da un amico  con  simpatico intento provocatorio.
Non me la prendo però con i Frati e i loro Superiori  accecati  dall'idea, tutta mondana, che per "attirare" i sempre più latitanti giovani  bisogna ricorrere a queste specie di pagliacciate che riescono a  "bucare la notizia" solo  perchè si vedono i frati  ballare con il saio.
La cosa finisce veramente così e non c'è seguito di alcun genere.
I giovani rimarranno sempre più attratti dalle "cose del mondo" , propinate loro in dosi massicce, senza potersi almeno aggrappare all'ancòra dell'alternatività evangelica.  
La Chiesa dei selfie e delle banalizzazioni mediatiche  è goffamente interpretata da questi poveri frati francescani alla velocità ... della tartaruga.
Una vecchia tartaruga  sorpassata migliaia di volte da altre realtà culturali e di spettacolo, anch'esse in preda a crisi d'identità e di proselitismo, che ricorrono pure agli spettacoli di flash mob ma di tutto rispetto ( su youtube ce ne sono di altissimo pregio artistico e di messaggio) che contemporamente, attraverso l'effetto maraviglia, valorizzano anche i luoghi dove vengono realizzati.
Quando la tartaruga, rispettabile per la dignità che racchiude, si mette a competere con l'agile e giovane Achille mostra tutta la sua ampiezza d'età.
Chi mai noterebbe che la tartaruga è vecchia e rugosa se non dopo la sconfitta nella gara di velocità?
Se non volesse competere con la veloce e dannosa modernità la tartaruga potrebbe essere icona di avvedutezza rimanendo avvolta di quel "timor reverentialis" della sacra e rispettabile pacatezza contemplazione dell'eternità.
Mi chiedo se i Frati abbiano avuto il permesso del Comune di Firenze per realizzare in Piazza della Signoria quel povero flash mob con quel tipo di  casse acustiche ...
Per quale motivo un Insegnante, in visita culturale o d'istruzione a  piazza della Signoria con gli alunni, dovrebbe all'improvviso subire la violenza di un ridicolo flash mob con musiche iper-commerciali e discutibili e ancor più con discutibilissime "danze" ?
Gli insegnanti virtuosi che hanno veramente a cuore la crescita dei loro alunni cercano di evitare accuratamente  tutto ciò che è pericolosamente legato alle "mode"... che vanno tanto di moda...
Per quale motivo i giovani dovrebbero esser fagocitati dalle  discutibili mode proprio in una delle più belle piazze del mondo che riluce di arte e di cultura?
Sorge quindi spontaneamente l'appello tutto "laico" di preservare gli spazi artistici delle Città d'Arte da questo tipo di ridicolaggini.
Sarebbe stato assai più edificante se i Frati Francescani avessero realizzato il loro flash mob utilizzando  giovani Artisti dei Conservatori e delle Scuole di Musica per proporre l'esibizione di brani musicali della tradizione francescana, ad esempio il quasi sconosciuto Laudario di Cortona : melodie stupende, facili al primo ascolto e degne dell'accoglienza  nella nobile Piazza della Signoria. 
Iniziativa bipartisan, religiosa e laica, nella Piazza che ispira armoniosità e bellezza, per valorizzare coristi e  giovani strumentisti che , nonostante la crisi , dedicano seriamente la loro esistenza allo studio della musica.
In tal modo il flash mob sarebbe potuto essere LA provocazione artistica dal grande significato religioso sicuramente recepita , in tono laudativo, anche dai passanti più distratti...
La Chiesa "in uscita" deve valutare saggiamente e valorizzare, senza cadere nella trappola del consumismo più becero, massificatore e livellante, gli spazi e le risorse di cui dispone. 
La Chiesa Cattolica ha sempre veicolato l'Arte per innalzare spiritualmente i propri figli. 
Questa caratteristica "cattolica" è stata sempre apprezzata anche dai lontani, dai cosiddetti "laici" e questa valenza sarà il porto di salvezza futura della Fede  immersa nell'oceano in tempesta.
La "favola" che l'illuminista Voltaire si sia tolto una volta il cappello mentre passava un Prete con il Viatico, vera o inventata, dimostra che anche il più irreligioso degli uomini prova rispetto per il Sacro dignitosamente e coerentemente manifestato.
I Frati hanno voluto farsi notare bucando la notizia e ci sono riusciti ma a quale prezzo?
Cosa avranno pensato nell'intimo del proprio ego i Fiorentini che sono  maestri insuperati d'arguzia?

AGGIUNTA

Il Giornalista Massimo Gramellini de La Stampa si è occupato  di un'altra recente "invasione di campo" ( QUI )

Andrea Carradori


Foto (e video) : Il Fatto Quotidiano











domenica 18 ottobre 2015

Tira "aria escatologica", l'abominio della desolazione e Papa Francesco sembra la punta dell'iceberg...

Per la terza volta consecutiva attingo da uno stimato blog cattolico le interessanti riflessioni di un anonimo commentatore ( per quelle "precedenti" vedere QUI e QUI ) ; forse una "penna teologica" , sicuramente un cuore che pulsa di vero amore ecclesiale.
Stavolta il Nostro però, dopo alcune serie considerazioni sulla storia recente della Chiesa, si abbandona nel volo di fantasiose idee e numeri... che potrebbero anche dare l'impressione di  millenarismo.
Non abbiamo censurato, come facciamo di solito, quelle idee scritte "in fantasiosa libertà" perchè, lo si comprende bene, esse provengono dallo stesso cuore veramente innamorato di Cristo e della Sua unica Chiesa.
Tutto questo interessante scritto viene fatto precedere dalle Parole del Cap. 24 del santo Vangelo secondo San Matteo.
*
Con i piedi ben piantati sulla terra, cum et sub Petro, invochiamo la Beatissima Vergine Maria, vittoriosa contro tutte le eresie, il glorioso San Michele Arcangelo e i Santi Protettori delle nostre contrade affinchè ci aiutino nel vitale discernimento di ciò che viene vomitato sempre più spesso anche da bocche Consacrate dal Sacro Crisma, per tentarci di prediligere alla Verità gli onori e le lusinghe mondane: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai»
 **

Dal Santo Vangelo di Matteo.
«Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno. 
Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. 
Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. 
Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori. 
Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome. 
Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda. 
Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà. 
Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato. 
Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine.
Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo - chi legge comprenda -, allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello»  

Andrea Carradori, peccatore bisognoso della Misericordia divina che solo la Chiesa Cattolica può elargire.

*** 
Il quadro è un inequivocabile "segno dei tempi". 
Latita "chi di dovere che le esprima con la dovuta autorevolezza"

L'infiltrazione nemica ai vertici ecclesiali non avviene in pochi mesi. 
C'è una regia che trama da decenni. 
Ha investito molto e ora vuole riscuotere. 
Francesco sembra la punta dell'iceberg, per "titoli ed esami". 
E' tutto già nel repertorio, nel copione iniziato con un Dio che ama e che fa l'uomo libero. 
Nell'amore vero c'è un rischio: il tradimento. 
Dio non cambia. 
L'uomo cambia. 
La Chiesa è fatta di Dio e di uomini. 
Il rischio c'è.

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Satana odia il Verbo incarnato. 
Ai tempi di Adamo, fece dubitare della bontà di Dio.
Dai tempi di Gesù ha dubitato dell'incarnazione e della croce come metodo per amare: farsi vittima per salvare. 
Oggi tenta l'ultima carta: Dio è buono, voi perdonate tutto, anche il peccato. 
Rinunciate ai sacramenti, alla Chiesa voluta da Cristo: vogliate bene al mondo. 
Così l'Anticristo, che non ha mai mai digerito la sconfitta, adesso cerca di annullarLo come redentore, trasformato in filantropo dai falsi profeti.
L'aria escatologica che tira mi porta a condividere con chi ne avrà voglia questa considerazione: l'odio del mondo verso Gesù Cristo Unico Salvatore ha per forza un obiettivo principale, che è il Sacerdozio in ordine al ruolo del prete nella Santa Messa nel suo essere Alter Christus sottomettendo l'umanità alla Volontà di Dio.

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L'uomo fu creato a immagine e somiglianza di Dio. 
Dio è bontà e misericordia e non cambia.
E' puro spirito, si è rivelato Trinità, scelse di essere "Verbo fatto carne" nel Figlio.
L'uomo è immagine di Dio nell'avere una natura anche spirituale, capace di decidere e con un intelletto "capace di Dio", oltre a una mente e una ragione per dominare le altre creature e un cuore in cui può abitare lo Spirito di Dio. 
Dentro un corpo vivente, come gli animali, ma con una coscienza e un cuore sconosciuto alle altre creature. 
L'uomo è immagine anche esteriore di Dio nel suo essere Verbo incarnato.
L'essere anche a "somiglianza" di Dio indica due cose: che comunque l'uomo è creatura, non Creatore e che può somigliare al Creatore se ne vive la stessa logica, la Sua bontà.
L'uomo fu creato perfetto, perchè perfetto è Dio: perciò Dio, che ama davvero, creò l'uomo libero. 
Questa libertà è essenziale: Dio ci ha creati liberi (come Lui) prima che buoni (come Lui): perchè fossimo noi a scegliere (per amore) se somigliarGli. 
Gesù disse ai Giudei che avevano creduto in lui: "Se dimorate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi".
Il peccato ha ottenebrato questa piena luce dell'intelletto, insinuando il dubbio su Dio.
Così diventammo anche immagine di Satana, somiglianti a quel modo di ragionare, fatto di inganno e dubbio, la "tenebra" interiore che dissemina di morte la creazione.
L'uomo non fece più la Volontà di Dio. 
Anche l'immagine se ne deteriorò, perchè il peccato ammala la creazione, la inquina, specie nell'uomo interiore, non nel PM10 dell'aria...
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La Chiesa è portatrice del Vangelo di guarigione dalla malattia. 
Possibilità di recuperare la somiglianza con Dio mediante il Verbo incarnato, diventandogli somiglianti con la grazia dello Spirito santo. 
Gesù riapre la strada alla luce, recupera all'interiorità dell'uomo un cuore capace di pregare il Padre di fare la Sua volontà, che Gesù interpreta al 100%.
Che Chiesa è quella odierna? 
Una "realtà oscurata" di quel che deve essere.
Sottovaluta il sacrificio del crocifisso/risorto, dà poco peso (=gloria) alla Presenza Reale del Signore, nell'umile apparenza dei segni, ma preferisce riferirsi a delle simbologie che spronino gruppi umani, sempre più frammentati, a fare delle scelte caso per caso, nella lingua come nella prassi, senza dogmi ma con tanto dialogo, a nome di un "dio" valido per tutti e perciò taciuto in ciò che ha distinto il Vero dal resto. 
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Il quadro è un inequivocabile "segno dei tempi". 
Latita "chi di dovere che le esprima con la dovuta autorevolezza". In compenso è sempre più evidente il farsi da parte del katechon (2 Ts 2, 6), quindi (nella logica di San Paolo) si palesa un contesto connesso con l'escatologia e lo scontro aperto tra la Chiesa e l'Anticristo. 
Parole grosse. 
Da tremare a digitarle.

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Il sacrificio eucaristico ripresenta infatti la modalità originale con la quale il Verbo incarnato ha consegnato sè stesso come vittima, versando il proprio sangue per ristabilire un ponte tra l'umanità malata di peccato e Dio che è buono e ama. 
Il perdono di Dio passa da questa immensa grazia: partecipando a questo avvenimento si capisce l'Amore sofferto per il peccato e contemplando la Passione si può giungere a detestare il peccato... 
Il perdono misericordioso di Dio non nasce da un'idea del peccatore che vuole sentirsi giustificato mediante un ragionamento "di fede". E' una cosa talmente enorme che si fa fatica a comprenderla, sfolgorante della pazienza di Dio e buia come solo sa essere il peccato.

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Detto questo ho ripensato alla Santa Messa. 
Anch'essa ha subito una "denaturazione"... 
Si è cominciato con le "buone intenzioni" (Sacrosanctum Concilium). 
Si è riscritto il messale. Bacci e Ottaviani avvertirono... 
La "sinodalità" si è risolta, allora come oggi, con un "non rompeteci" ... 
Nell'aprile 1969 l'Ordo Missae), poi (1970) si ebbe il Messale per la cattolicità intera. 
Anche allora la decentralizzazione subì qualche contrattempo, così una nuova normativa pospose l'entrata in vigore del nuovo messale dal 30 novembre 1969 al 28 novembre 1971 affidando alle conferenze episcopali (impegnate con le traduzioni in lingua) l'eventuale entrata in vigore prima di quella data. 
Il 26 marzo 1970 uscì un'ulteriore edizione critica del nuovo messale; inoltre il decreto di promulgazione della nuova edizione non faceva più menzione di una data fissa dalla quale avrebbe iniziato a vigere il nuovo messale. 
Finalmente il 14 giugno 1971 con una Notificatio della Sacra Congregazione del Culto Divino si abbandonava definitivamente il criterio della scadenza fissa imposta da Roma per l'entrata in vigore del nuovo messale e del nuovo breviario o liturgia delle ore lasciando di ciò arbitro le conferenze episcopali (cito http://www.unavoce-ve.it/07-11-19.htm). 
Alle conferenze episcopali protagoniste assolute veniva accordato, con disposizione veramente rivoluzionaria, la facoltà di prescrivere l'uso totale della lingua vernacola nelle messe "cum populo", in altre parole il permesso di interdire l'uso pubblico della lingua latina rovesciando così la normativa conciliare.

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Sotto le ceneri di questo crollo che segue l'incendio appiccato dal Nemico il Signore conserva, invisibili alla tracotante superbia dei liquidatori fallimentari, piccole fiammelle accese, ardenti di fede. 
Ci saranno "voci fuori dal coro".
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Sono passati 44 anni da questa esperienza di "procedura decentrata".
Ed eccoci a riparlarne sull'altro fondamento della Chiesa: il sacramento matrimonio, figura del legame tra la Chiesa Sposa e Cristo sposo.
La cifra mi ha ricordato un passo di Daniele 12,11-12: "Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni. 
Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni".
Parrebbe che ci sia da attendere soltanto un "giorno" (1971+45=2016)...
Beati noi!
Tra l'altro sarebbero 42 mesi dall'infausto febbraio-marzo 2013... Nel 680-681 (1135 anni dal 2015-16) il concilio di Costantinopoli affossò l'ennesima eresia:
"Predichiamo che in lui [Cristo] vi sono due volontà naturali e due operazioni naturali, indivisibilmente, immutabilmente, inseparabilmente e senza confusione, secondo l'insegnamento dei santi padri. 
I due voleri naturali non sono, come dicono gli empi eretici, in contrasto fra loro, tutt'altro. 
Ma il volere umano è subordinato, non si oppone né resiste, si sottopone, invece, al volere divino e onnipotente". 
Sarà un caso?