venerdì 17 luglio 2015

Spagna.Primo provvedimento del nuovo Sindaco socialista di Cenicientos: smantellare la Via Crucis accanto al Santuario Nuestra Señora del Roble, patrona della città

Le azioni degli eredi degli atei marxisti, degli anarchici che in Spagna perseguitarono e uccisero crudelmente duemila circa sacerdoti secolari, seimila circa fra religiosi e religiose di vari ordini e congregazioni, quindici vescovi, se non sbaglio. 
Uno di questi ultimi,  riconosciuto Martire - beato-, fu schernito in modo indicibile, evirato, coronato di spine e portato in giro in un'arena, fra il ludibrio dei massacratori e loro sodali.
Ci si lamenta che è un capitolo  poco conosciuto della tremenda storia dell'ultimo secolo.
In Italia, la responsabilità politica e morale di tale ignoranza ricade sulle spalle del partito democristiano che guardava a sinistra, e in generale al corso progressista postconciliare nella Chiesa.
Non ci lamentiamo poi se Iddio Onnipotente, giusto Giudice...

Spagna. Sindaco smantella la Via crucis del paese: «Manca di rispetto a musulmani e atei»

 Articolo di Leone Grotti
 luglio 17, 2015

Un comitato di cittadini ha chiesto al sindaco socialista Natalia Nuñez di rimettere al loro posto le stele numerate (che per altro erano prive di croce)
Natalia Nuñez, socialista, è appena stata eletta alla guida di Cenicientos, piccola città della provincia di Madrid.
Tra i primi provvedimenti presi, in qualità di sindaco, c’è stato quello di smantellare la Via crucis che univa il paese al santuario Nuestra Señora del Roble, patrona della città.

«MANCANZA DI RISPETTO»
Che cosa ha giustificato tanta furia iconoclasta? 
La Via crucis – a cui Nuñez si è riferita nelle interviste chiamandola «queste pietre» – rappresentava per il sindaco una «mancanza di rispetto» nei confronti dei non credenti e di coloro che «professano la religione e la cultura musulmane». 
Ma distruggerla non è forse una mancanza di rispetto verso i cattolici? 
Per il sindaco, no.

DISCRETE E GRATUITE
L’intervento è tanto più incredibile se si considera che la Via crucis era composta da piccole stele di pietra, neanche munite di croce, con sopra indicate le stazioni in numeri romani. 
Inoltre, la loro costruzione era appena stata finanziata dal piano culturale “Prisma” della provincia per un totale di 3.000 euro. 
Non erano costate niente al Comune, che però le ha distrutte a soli tre mesi dalla posa. 
Un comitato di cittadini ha organizzato una raccolta firme, che sono state consegnate oggi al Consiglio comunale: chiedono che la Via crucis venga rimessa al suo posto.

Fonte : Tempi