martedì 9 giugno 2015

Oboedientia et pax

L'abbiamo scritto tante volte e lo ribadiamo.
Non è affar nostro di laici, di singoli preti o di religiosi ergerci a giudici di questo o di quel presunto fenomeno  miracolistico e/o legato a frequenti o frequentissime apparizioni .
Non è affar nostro di laici, di singoli preti o di religiosi spifferare le nostri fallaci opinioni su quel fenomeno ai quattro venti attraverso i compiacenti mass media che , giustamente, si assicurano la pagnotta diffondendo sensazionalismo e miracolismo.
Tutto questo avvilisce e sminuisce il sensus fidei
La cauta saggezza della Chiesa raccomanda invece :  " « Magnopere curandum est ut id teneatur quod ubique, quod semper, quod ab omnibus creditum est » ( Bisogna soprattutto preoccuparsi perché sia conservato ciò che in ogni luogo, sempre e da tutti è stato creduto- celebre ammonizione di San Vincenzo di Lerino, 450 circa).
Dobbiamo riporre la nostra fiducia, che fa rima con obbedienza, nel Magistero ordinario della Santa Chiesa : nel Supremo Pastore "servus servorum Dei"; nei Suoi Confratelli Cardinali e Vescovi e nelle Sacre Congregazioni della Curia Romana.
Avevamo scritto ( QUI e QUI ) " prove di (dis )obbedienza. E' facile profetizzare quello che accadrebbe in caso di pronunciamento negativo della Santa Chiesa nei confronti " dei fenomeni altamente pubblicizzati da molteplici strutture sulla cui totale genuinità e disinteresse umano e commerciale non ci dato di sapere.
Per indagare e per giudicare c'è il Magistero ordinario della Santa Chiesa.
E qui casca l'asino : pare evidente infatti che alcuni determinati fenomeni che vanno tanto di moda, siano gestiti " quasi unicamente da zelanti laici che , sotto-sotto, non si curano ed anzi, diciamolo pure, non si fidano dei loro Pastori ..."
Uno zelo "laico" che  "può anche ispirare il cammino per una vera conversione offerta in riparazione dei peccati commessi dall'umanità contro la legge di Dio.
La preghiera di riparazione è fondamentale nell'economia generale del Sacro Tesoro della Santa Chiesa, così come le pratiche sacramentali e devozionali che i pellegrini ... praticano ogni giorno ...
Non parliamo poi del Sacramento della Confessione frequente!
Mi ha detto un Parroco, trascinato in pellegrinaggio a .... da alcuni suoi zelanti parrocchiani “… non importa cosa avvenga in quel luogo. Sono importanti gli abbondantissimi frutti di conversione che trovano compimento nella Confessione e nella Comunione”.

Un credente deve però scorgere nei pellegrinaggi auto-pagati e nelle interminabili processioni in luoghi spesso scomodi, nelle penitenze e nei digiuni quella salutare fuga dalle fiction di quel tipo di chiesa allo  scotch-nastro adesivo  e dei continui scoop fotografici e televisivi che la creativa mente di abili registi "alla moda" mettono in atto per attirare l'attenzione del pubblico...
Quella "fuga" per le sassose montagnole ( chi salirà il monte del Signore ?) alla ricerca di un'autentitca spiritualità lontana dalla chiesa artificiale  allo  scotch-nastro adesivo si potrebbe dimostrare  pericolosissima perchè "per viam" si potrebbe  incontrare anche il "diabolus" , il divisore, pronto a sussurrare  la soluzione spirituale che faccia a meno del Magistero ordinario e docente. 
Il diavolo cerca sempre di far  dimenticare che la " méta del credente è la salvezza dell’anima, morire in grazia di Dio e di essere sempre uniti al Magistero della Chiesa in comunione con i legittimi Pastori che la Provvidenza ha posto come “ sentinelle” a guardia delle pecore del pascolo di Cristo Buon Pastore !"
A stare con la Chiesa e con i Suoi a volte  insopportabili  Pastori si fa sempre bene : la santità è assicurata.
Il fai-da-te spirituale non porta ad alcun tipo di santità !

Andrea Carradori