sabato 30 maggio 2015

La Chiesa pensa al suo prossimo futuro : “ esiste tutto un Magistero precedente, la Chiesa ha una lunga storia”

Avevamo scritto più volte circa la strumentalizzazione in senso progressista (e anticristiano) che svariati quotidiani, rotocalchi ( televisivi o cartacei) facevano e fanno delle delle parole e dei gesti del Papa.
Ancor prima della pubblicazione dell'Articolo dell'ottimo Marco Tosatti sulla Stampa eravamo a conoscenza di alcuni particolari dell'ultima Assemblea CEI, tenutasi a porte chiuse alla presenza del Papa, ma c'era stata richiesta la promessa di non divulgarne il contenuto. Così abbiamo fatto.
Ora però abbiamo l'opportunità di integrare quel bell'articolo di Tosatti con alcune  nostre parole  :
"E’ noto quanto papa Francesco si sia espresso contro il clima da corte rinascimentale che corre sempre il rischio di riprodursi all’interno delle organizzazioni focalizzate su una singola figura carismatica, e in cui uno stuolo di cortigiani approvano sempre e comunque detti e fatti del Capo, una mancanza di sincerità che non gli è di aiuto. 
E infatti papa Francesco ( nonostante il viso nervosamente scuro di un  "gran campione delle fumoserie" N.d.R. ) ha esortato il vescovo autore dell’intervento che succintamente riportiamo più sotto a continuare a parlare con franchezza, senza timidezze. ...

Nel suo intervento, che riportiamo con parole nostre, sostanzialmente ha affermato che l’immagine mediatica del Papa è talmente preponderante da cancellare in pratica il ruolo della Chiesa locale. 
E in temi difficili, come la questione dei padrini e delle madrine di battesimo, sembra che il Papa sia buono e il vescovo, che cerca di far rispettare le regole stabilite dalla Chiesa, cattivo ( lo stesso vale per i poveri Parroci anche nei paesi più piccoli, aggrediti - QUI - e contestati - QUI -  nel nome del Papa. Lo avevamo scritto mille volte ! N.d.R.) Così quando si dice agli interessati: la Chiesa dice che dobbiamo fare così, non possiamo interpretare, quelli rispondono: ma il Papa…( ... pare che quel degnissimo Vescovo quando ha riacceso il suo telefono cellulare ha trovato decine di sms dei Confratelli Vescovi che lo ringraziavano, plaudenti, per l'intervento fatto davanti al Papa N.d.R.)

Ha poi messo in guardia il Pontefice dalle strumentalizzazioni; troppo spesso si sente dire: il teologo del Papa, il portavoce del Papa, uno che è vicino al Papa. C’è il pericolo, ha detto, che si servano di Lei". ( anche di questo, aimè avevano parlato abbondantemente N.d.R.)

Il Papa, ha poi fatto notare, è spontaneo, istintivo. 
Una dote bellissima, ma il vescovo, scusandosi per osare dare un consiglio, ha detto che certe espressioni spontanee possono costituire motivo di sofferenza. 
Per esempio, quella data nell’intervista a Valentina Alazraki, sulla sensazione che il suo regno sarà breve. 
Ma sa come l’ha interpretata la gente? ha chiesto il presule. 
Che la uccideranno, ma non sarà l’Isis a farlo, ma la Curia romana. Non è bello! ( per la verità la gente si spinge assai più avanti ... tant'è che Cardinali e Vescovi - anche di opposte tendenze ideologiche- si dicono e sono assai preoccupati per il dopo-Francesco ... ed allora spuntano nuove, interessanti e imprevedibili "alleanze" tattiche ... per salvare il salvabile N.d.R.)

...
Questo intervento è stato ripreso il giorno successivo da un altro presule, che rimarcando l’assenza di una risposta su problemi precisi, ha chiesto che il Papa si renda conto della necessità di formulare i suoi interventi in maniera precisa e articolata, dal momento che esiste tutto un magistero precedente e che la Chiesa ha una lunga storia e esperienza precedente".

***
Rileggendo alcuni passi di un'intervista del 1969 del teologo Joseph Ratzinger  vi scorgiamo dei  toni profetici.   
Il Teologo, in quel difficile momento storico , era  preoccupato per lo tsunami distruttivo, anzi autodistruttivo ( " taluni si esercitano nell'autocritica; si direbbe perfino nell'autodemolizione"  disse il Beato Paolo VI il 7 dicembre 1968. Leggere Cristina Siccardi : Paolo VI : il Papa della luce ).
Ratzinger aveva paragonato quel momento ( che potrebbe essere anche l'attuale)   con quello di Papa Pio VI, rapito dalle truppe della Repubblica francese e morto in prigionia nel 1799. 
La Chiesa si era trovata attaccata violentissimamente da una forza che intendeva estinguerla per sempre :  aveva visto i propri beni confiscati e gli ordini religiosi dissolti. 
“Siamo a un enorme punto di svolta  nell’evoluzione del genere umano. ... che potrebbe attendere la Chiesa odierna, minata  dalla tentazione di ridurre i preti ad “assistenti sociali” ...
Dalla crisi odierna  emergerà una Chiesa che avrà perso molto.
Diverrà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi.  
Ripartirà da piccoli gruppi, da movimenti e da una minoranza che rimetterà la fede al centro dell’esperienza.( Otto anni dopo il Beato Paolo VI riprese lo stesso concetto : «Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia» (8 settembre 1977).
Sarà una Chiesa più spirituale... Sarà povera e diventerà la Chiesa degli indigenti”. 
Siamo fermamente convinti che " esiste tutto un magistero precedente e che la Chiesa ha una lunga storia e esperienza precedente" e che il Divin Fondatore dell'unica Sua Chiesa saprà intervenire per rimettere Pietro al timone della Barca onde farla navigare verso il Porto sicuro della Salvezza.
Andrea Carradori