domenica 22 marzo 2015

Card. Caffarra, Bologna "Cristiani insultati in un modo quale mai avrei creduto che accadesse in questa città"


C'eravamo purtroppo già dovuti occupare  ( QUI ) di Bologna, Città che vanta un grandissimo patrimonio culturale, artistico e religioso che l'ha resa celebre e ammirata in tutto il mondo, a causa del recente schifosissimo insulto d’inarrivata bassezza e di diabolica perfidia a Cristo in Croce, peraltro con un “tempismo” che “vede in contemporanea il teatrino del Cassero profanare il dramma del Calvario e sulle sponde del Mediterraneo la demolizione delle croci e di ogni simbolo cristiano dalle chiese assaltate dall’Isis” avvenuto in uno spazio pubblico concesso gratuitamente dall'istituzione comunale.
Le vibranti  parole del Cardinale Arcivescovo Caffarra toccano il cuore dei credenti facendo scaturire l' atto di doverosa riparazione,  di conversione e di preghiera che trova culmine nell'adorazione della Santa Croce così pesantemente e diabolicamente insultata nei giorni scorsi.
"Povera città di Bologna. Povera città di Bologna" ha esclamato il Cardinale Arcivescovo " sei stata calpestata in ciò che caratterizza la tua storia : il rispetto. Il rispetto...".
Facciamo nostri i suggerimenti spirituali del responsabile della TV Diocesana Dodici Porte.
Preghiamo soprattutto perchè il "caso" bolognese rimanga isolato ed unico e coloro che hanno satanicamente insultato Nostro Signore Gesù Cristo, che è morto sulla Croce anche per loro, possano ravvedersi e ritornare pentiti nelle materne braccia della Santa Chiesa Cattolica.
Perchè voi poveri giovani vi siete ridotti in tal modo ?
Probabilmente voi siete stati  battezzati ed avete ricevuto in famiglia una basilare formazione religiosa, perchè avete permesso  di essere reclutati in quei gruppi che si cibano unicamente di trasgressione  ?
Per quale motivo avete accettato di divenire schiavi al servizio della dissoluzione delle anime ?
Non sapete che il Signore Iddio , giusto Giudice, provvede, come ha fatto in tante altre occasioni nel corso della storia umana ed ecclesiale, a punire i bestemmiatori sacrileghi ? ( Cfr 2 Cr 36,14-16.19-23 Con l’esilio e la liberazione del popolo si manifesta l’ira e la misericordia del Signore).

Il Comunicato della TV Diocesana "Dodici Porte"
19 marzo 2015: Parole commosse e accorate quelle che abbiamo appena ascoltato, che il Cardinale Caffarra ha pronunciato al termine della Messa con la comunità universitaria.




E vede giusto: in una Chiesa fedele al Vangelo non troverebbe mai l’appoggio incondizionato e cieco, di cui ogni menzogna ha bisogno per sopravvivere.

Pochi minuti prima, l’ufficio stampa della diocesi aveva trasmesso un comunicato scritto in cui l’Arcivescovo fa ancora delle considerazioni molto pensose:

Addolora, ma non stupisce, costatare con che dispiegamento di forze si cerca di far passare l’idea che il cristianesimo e il cattolicesimo in particolare, siano i nemici della libertà, delle giuste rivendicazioni, del progresso scientifico, della laicità, della democrazia.

Ogni ideologia che non riesce a farsi alleata la Chiesa, la perseguita ferocemente, sia uccidendo i cristiani sia insultando ciò che essi hanno di più caro.

Che dire poi del tempismo che vede in contemporanea il teatrino del Cassero profanare il dramma del Calvario e sulle sponde del Mediterraneo la demolizione delle croci e di ogni simbolo cristiano dalle chiese assaltate dall’ISIS?”.

Fin qui le dichiarazioni dell’Arcivescovo, Card. Caffarra.

Abbiamo deciso di non mostrarvi le immagini in questione, che sono già state ampiamente mostrate dai mezzi di informazione.

Non credo di avere altre considerazioni da fare. Mi sento invece di rivolgere a voi che mi seguite un appello.

Stasera, non si va a letto senza prima aver verificato se il crocifisso nelle nostre case è presente e onorato.

Magari gli togliamo di dosso un po’ di polvere e poi, senza tante parole lo onoriamo mettendoci in ginocchio e baciando questo segno dell’amore misericordioso di Dio.

Impariamo noi per primi il rispetto dei segni della nostra fede, anche con gesti pubblici ed esteriori, senza ostentazione, ma anche senza nascondere le ragioni della nostra fede in Dio.

Perché “Dio ha tanto amato il mondo, da dare il suo Unico Figlio”.