martedì 10 febbraio 2015

E' proprio necessario dare soddisfazione a Messer Lutero ?

Dopo 41 anni vale la pena leggere un Articolo del 1974 pubblicato nel Bollettino Una Voce-Italia : un' attualissima riflessione  a difesa della Dottrina Eucaristica Cattolica.
Chiediamo particolarmente a San Massimiliano Maria Kolbe e a San Giovanni Paolo II  di salvaguardare intatta la Devozione Eucaristica Tradizionale per preservarla dalle blasfeme contaminazioni soprattutto nell'approssimarsi dei 500 anni della cosiddetta "riforma protestante".

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E' proprio necessario dare soddisfazione a Messer Lutero ?

Nota della Redazione del Bollettino Una Voce Italia :
"E' notorio che fra le ragioni addotte per giustificare la riforma liturgica vi è l'ecumenismo, il desiderio cioè di facilitare l'unione e l'incontro di tutti i cristiani; altrettanto notoria è l'attiva presenza di « esperti » protestanti nelle commissioni che elaborarono la riforma. 
Non è male quindi, nel valutare il sacrificio che della Messa è stato fatto sull'altare dell'ecumenismo, rammentare le parole di Lutero, cariche di un forsennato odio contro la concezione cattolica della Messa e contro il Canone romano.
Queste parole assumono poi un estremo e gravissimo rilievo se si pone mente ad alcuni fatti quale la stupefacente affermazione del «
Messale dei fedeli per il 1973 » (testo in uso nei Paesi di lingua francese, pubblicato con l'imprimatur di Mons. R. Boudon vescovo di Mende e presidente della commissione liturgica francofona) che nella Messa « si tratta semplicemente di fare memoria dell'unico sacrificio già compiuto », proposizione francamente luterana e formalmente condannata dal Concilio di Trento. 
In questa prospettiva appare pure sinistramente significativo l'abbandono del Canone romano, tanto odiato da Lutero, invalso ormai nella pratica liturgica benché esso sia compreso, con piena parità di diritto, anche nei messali riformati".


E' una domanda curiosa e insolita che ogni cattolico deve porsi.
Poiché nessuno di noi ignora che parecchi protestanti hanno partecipato alla fabbrica della nuova messa, e poiché i luterani hanno ammesso la possibilità di utilizzare anch'essi la nuova liturgia, vuol dire dunque che essa risponde in pieno alla loro fede.
Ciò sembra altresì voler dire che messer Lutero sarebbe soddisfatto di questa messa e che, se tornasse fra i vivi, l'utilizzerebbe. 
Allora, su che cosa di tanto importante abbiamo mollato, noi, che Lutero ne sarebbe soddisfatto?...
Ce lo dice lui stesso. Prima nel suo Contra Enricum Regem Angliae (Werke, t. X, sez. II ) :
« Quando avremo fatto crollare la Messa, penso che avremo fatto crollare tutto il Papato. Perché è sulla Messa, come su roccia, che il Papato intero si appoggia, con le sue dottrine e diocesi, con i suoi monasteri e ministeri e collegi e altari, cioè con tutto il suo ventre ».
E in seguito, nella sua predica sulla prima Domenica d'Avvento (Werke, t. XV, p. 774):
« Io sostengo che tutti i lupanari, gli omicidi, gli stupri, gli assassinii e gli adultèri messi insieme, sono meno cattivi di quell'abominio che è la Messa papista.
« Dichiariamo in primo luogo che non è mai stata nostra intenzione abolire totalmente il culto di Dio, ma soltanto purgare quello in uso di tutte le aggiunte con cui è stato insozzato: parlo di quell'abominevole Canone, che è una silloge di lacune fangose; si è fatto della Messa un sacrificio; si sono aggiunti degli offertori. 
La Messa non è un sacrificio o l'azione del sacrificatore. Consideriamola come sacramento o come testamento. Chiamiamola benedizione, eucarestia, o mensa del Signore, o Cena del Signore, o memoria del Signore. 
La si chiami in qualsiasi altro modo, a patto che non la si sporchi col nome di ' sacrificio ' o di ' azione ' ».
Ecco, è molto semplice. 
Ma come son giunti, tutti questi signori che si sono tolta la talare, a non pronunciare più, a non pronunciare mai, né la parola ' Messa ' né la parola ' sacrificio ', che vanno fin troppo insieme congiunte e che paiono bruciare sulle loro labbra?... 
Eccoli, ora, tutti fieri e contenti di avere a disposizione una serie di designazioni. 
Ne traggono l'illusione di una felice libertà: la libertà di poter infine abbagliarci con i loro sproloqui. Che gioia essersi liberati della Santa Obbedienza! 
Ah, poter inventare « pasti » e brindisi, banchetti e canti, gesti e danze!
Ma che pena constatare che i protestanti non hanno nemmeno tentato di profittare delle nostre vigliaccherie per venire a noi da veri fratelli! 
Se noi l'ignoriamo, essi però sanno che messer Lutero non sarebbe ancora soddisfatto, perché quella Roma che per lui era la Rossa Prostituta, egli la voleva morta e sepolta.
Fintanto che ci sarà un cattolico sulla terra, messer Lutero non sarà soddisfatto.
Avviso ai ciechi: quando un cieco conduce un altro cieco, cadono entrambi nella fosa dei serpenti.
Marie Carré 
(da Lumière, n. 122, Juillet 1974 )

Dal Bollettino di Una Voce Italia, 1974 Maggio-Agosto n.20-21