sabato 17 gennaio 2015

Sacrilegio : quando l’atto non è vandalico ma blasfemo…

( Il post si riferisce alla notizia di qualche giorno fa : " Perugia, gruppo di stranieri profana una statua della Madonna.
Un gruppetto di immigrati ha distrutto una statua della Vergine e ci ha urinato sopra. Ma il vescovo ammonisce: "Non è un atto di odio religioso". Come fa il nuovo Vescovo Ausiliare di Perugia Mons. Paolo Giulietti ad esserne così sicuro - più delle Forze dell'Ordine che stanno indagando ? Excusatio non petita, accusatio manifesta ...)

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Perché di fronte all’iconoclastia che impera in Siria, in Iraq e in altre parti turbolente del mondo diciamo che è persecuzione contro i cristiani e i loro simboli e qui, invece, di fronte a fatti simili, diciamo che è “maleducazione”? 
Perché certi vescovi non chiamiamo più gli atti blasfemi con il loro nome? Attenzione: farsi “eunuchi per il Regno dei Cieli” non vuol dire perdere la virilità intesa come coraggio e fermezza.

Ciò che risulta indigesto è che il vescovo abbia parlato di “maleducazione”, come se per una persona analfabeta o cresciuta in ambienti difficili fosse normale accanirsi contro una persona inerme che sta pregando per la strada davanti ad una icona della Vergine Maria, e frantumandone l’immagine ci urinasse sopra.

No, questa non è semplice maleducazione, non è un caso di mala-educazione, è piuttosto una vera profanazione, un vero atto di accanimento anti-religioso che il vescovo si guarda bene dal dichiarare tale, trasformandolo in un atto quasi del tutto naturale…- se uno non è ben” educato”!

Ma “male-educato”, lo dice il termine stesso, significa che qualcuno non è stato bene-educato a vivere con gli altri. 
Di conseguenza, l’atto compiuto da questi profanatori avrebbe all’origine il coinvolgimento di altre persone che a loro volta avrebbero educato male questo gruppetto di “stranieri”. 
L’atto vandalo, ma maggiormente l’atto blasfemo, perciò, non verrebbe da un essere semplicemente ignaro di che cosa sia essere bene-educato, quanto piuttosto dall’aver appreso che scagliarsi contro la fede cattolica è un bene, o del tutto normale, al limite è solo “maleducazione”.

Quando l’atto non è vandalico ma blasfemo…


L’atto vandalico è ben diverso dall’oltraggio religioso, dalla profanazione, dalla blasfemia.
L’atto vandalico è associato infatti all’adolescenza, ad atti burleschi, a gesti irrazionali scaturiti da una ribellione sociale e culturale e da un eccesso di ormoni che ancora prevalgono, a quell’età, sui neuroni. 
Qui, però, siamo davanti a qualcosa di molto ben più grave e il vescovo in fondo lo dice: la statua è stata ricollocata nella sua postazione originaria e sul luogo della profanazione è stato recitato un Santo Rosario di riparazione. 
Dalla Diocesi è arrivata una ferma condanna dell’atto sacrilego…
Quindi o è un atto sacrilego o è un atto vandalico. La responsabilità e la gravità cambiano a seconda dell’atto e dell’intenzione.

Una vera autocastrazione


Il problema, diciamocelo francamente, sta nel fatto che molti, troppi, tra vescovi e preti, hanno confuso il celibato, il farsi eunuchi, con la rinuncia alla virilità (la quale non è affatto una cosa sessuale): il risultato è che si sono auto-castrati nell’anima e nella mente e pure nel cuore, a tal punto da non provare nulla davanti a simili atti – e questo tanto per dirlo in modo educato e per evitare una accusa di maleducazione – e così si arriva a scambiare un atto blasfemo e sacrilego per maleducazione, così tanto per non usare il termine peccato. 
Vedono cioè un atto vandalico quando invece si tratta di un atto peccaminoso proprio perchè blasfemo e sacrilego. 
Uno può anche essere cresciuto per la strada e non conoscere l’educazione, essere anche analfabeta, ma questo non c’entra nulla con atti simili.
E’ vero che l’eunuco era colui che, privato della virilità, sotto il patto della Legge, non poteva entrare a far parte della congregazione del popolo di Dio (Deut. 23,1), ma Gesù viene a capovolgerne il senso dandogli un nuovo significato (Mt. 19). Il termine diventerà proprio di colui che rinuncerà ai desideri carnali per il regno dei cieli, mantenendo però intatta la virilità, la quale non verrà usata per scopo procreativo o sessuale, ma per supportare virilmente-coraggiosamente il progetto di Dio nel mondo. 
Quelli di cui è detto che si sono fatti eunuchi a motivo del Regno esercitano padronanza di sé per potersi impegnare nel servizio di Dio. 
L’apostolo Paolo raccomanda la castità come condotta migliore per i cristiani che non sono infiammati dalla passione. 
Questi, dice Paolo, possono servire il Signore con più costanza, senza distrazione (1Cor. 7,9 e 29-38), tali eunuchi non sono individui che si siano menomati fisicamente o che siano stati evirati; sono persone che scelgono volontariamente di non sposarsi. 
I tanti Santi e Martiri – ma anche fra gli sposati – ce lo insegnano.

Mai attentare alla verità

 

Ora qui c’era un anziano, all’inizio del fatto, che stava pregando per la moglie morta: è questa immagine che il gruppetto selvaggio è andata a colpire per primo, ma il vescovo non dice nulla in difesa di questa persona, tace.
Siamo ad una svolta a riguardo del farsi  eunuchi per il regno di Dio, siamo agli “aucastrati” per il pensiero unico”
Siamo letteralmente invasi dai travisamenti e dalle menzogne: i cattolici in larga parte non se ne avvedono, quando addirittura non rifiutano di avvedersene. 
Se io vengo percosso sulla guancia destra, la perfezione evangelica mi propone di offrire la sinistra. 
Ma se si attenta alla verità, la stessa perfezione evangelica mi fa obbligo di adoperarmi a ristabilirla: perché, dove si estingue il rispetto della verità, comincia a precludersi per l’uomo ogni via di salvezza  (Card. G. Biffi).
Queste parole del cardinale Biffi ci portano a comprendere come i nostri Pastori, oggi, si stiano defilando davanti a fatti di gravissima portata contro la nostra fede, contro la verità, e il tutto in nome di una falsa tolleranza, di un falso rispetto che, oseremo dire, sotto la protezione dell’impalcatura del politicamente corretto, si usa per evitare discussioni ma anche la responsabilità della autentica educazione per il rispetto del sacro.

Facciamo un esempio concreto tanto per rimanere in tema: se due genitori avessero un figlio testardamente maleducato, che urinasse nel salotto degli ospiti, o rompesse tutto, come reagirebbero?

Non vi diamo la risposta: CONTINUA QUI
Foto : San Vittore di Cingoli ( MC ) la profanazione avvenuta alcuni anni fa dell'edicola con il mosaico della Santissima Vergine Maria Theotókos collocata nei pressi dell'ex Monastero fondato dai Monaci Basiliani fuggiti dall'Oriente  e poi appartenuto ai Benedettini Silvestrini. Ci è stato detto che il mosaico è stato restaurato. Quando avvenne la profanazione per non turbare gli animi tutto si disse fuorchè scomodare la parola "sacrilegio". I Diritti di Dio non esistono più ! E neppure la "santa riparazione "...