mercoledì 5 novembre 2014

Milano : l'opera di Tony Cragg esposta in Duomo. Dopo l'abbattimento del Katéchon ...

Un “mostro” nel Duomo di Milano, insorgono i fedeli: “Assomiglia ad un tumore in metastasi


Il cardinale Angelo Scola, arcivescovo del capoluogo lombardo, benedirà la statua dell’artista inglese Tony Cragg. 
L’opera d’arte contemporanea, ispirata alla celebre “Madonnina”, però non piace a molti.

Un’opera d’arte astratta, vagamente ispirata alla Madonnina che da secoli vigila sulla città di Milano, è stata collocata all’interno del Duomo per celebrare l’Expo e sarà inaugurata nelle prossime ore dal cardinale Angelo Scola, arcivescovo della città meneghina. 
Il problema è che “Paradosso”, opera dell’artista contemporaneo britannico Tony Cragg, è tutto fuorché un esempio di arte sacra e centinaia di cattolici, ma non solo loro, stanno esprimendo la loro contrarietà al progetto sui social network. L’opera, commissionata dalla Veneranda Fabbrica del Duomo, l’ente che si occupa di manutenzione e restauro di una delle chiese più famose d’Europa, secondo il suo presidente, il cardinale Angelo Caiola, lascerebbe “a ogni spettatore la possibilità di vivere la stessa emozione dello scultore, entrando in dialogo con la forma artistica, alla ricerca di una chiave di lettura personale. 
Le linee svaniscono, le forme si aprono: il paradosso sta anche nella possibilità di leggervi più interpretazioni.” 
Ma, sostengono alcuni, se vi si possono leggere più interpretazioni, che tipo di omaggio alla Madonna sarebbe?

I commenti negativi in rete si moltiplicano con il passare delle ore: “E’ un pugno nello stomaco del Duomo e un cazzotto ai nostri occhi…” dice P.I., mentre M.N. sostiene che “tra cent’anni finirà in discarica e penseranno che nel 2014 vivevano dei buzzurri”. 
Altri provano a capire a cosa assomigli: c’è chi sostiene che sia una montata impazzita di panna, chi un tumore in metastasi, qualcun altro dice che “quando pigio troppo la bomboletta della schiuma da barba mi viene proprio uguale”. R.A. richiama un famoso discorso di Paolo VI e pensa che “è il fumo di Satana che è entrato nel tempio… sotto ci son quelle fiamme che fra un po’ li avvolgeranno tutti, a cominciare da chi ha autorizzato questo scempio. Han perso ogni buon gusto. Non ho parole, credo ci voglia solo un martello pneumatico…” C’è poi chi fa un parallelo con l’arte sacra che dovrebbe, invece, trovare spazio in un luogo importante come il Duomo: “Non si può utilizzare ed autorizzare tutto perché nello spazio liturgico l’arte serve a innalzare l’anima e consentire una preghiera che si rivolga a Dio. – scrive M.P. – Teniamo presente che le icone, nell’oriente cristiano, sono considerate dei sacramentali!!! Qui siamo di fronte a tutt’altra cosa, magari bella per i criteri di alcuni, ma sicuramente non liturgica né sacra.”

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Fonte : Agere contra