lunedì 21 luglio 2014

Confondere l'Isil con tutto l'Islam è un errore...Non guardiamo solo al boia, ma anche ai suoi mandanti, ai suoi oggettivi alleati

Fra i benefici che offre Internet  nei blog ( seri )  c'è la lettura e la condivisione dei  commenti  ai vari post alcuni dei quali sono veramente interessanti.
Ho copiato ed incollato alcuni "commenti " del post di  Chiesa e post concilio ( domenica 20 luglio ) con l'appello di Shlemon Warduni, vice Patriarca della Chiesa caldea in Iraq,  “ Tutti coloro che hanno un potere in Iraq e nel mondo intervengano per salvare i cristiani di Mosul, depredati e scacciati dalla città ” . Alcuni, ma non tutti, sono dell'intelligente ed arguto osservatore che si firma " Silente " e possono farci riflettere in modo meno impulsivo e più costruttivo sul dramma che i nostri Fratelli nella Fede stanno vivendo soprattutto nella martoriata nazione iracheca.
Che il Signore assista quelle sventurate residue famiglie cristiane in quest'ora di prova e di dolore !
Andrea Carradori


" Confondere l'Isil con tutto l'Islam è un errore.. 
E' vero. 
L'Isil è l'espressione di una corrente minoritaria dell'Islam sunnita. 
Condannata dal "mainstream" sunnita, per non parlare poi dell'Islam scita. 
Però è appoggiata e finanziata da paesi quali l'Arabia Saudita. 
Che l'Islam sia più complesso, diversificato e articolato di quanti certi rozzi "islamofobi" mondialisti raccontino - in nome di un odio per tutto ciò che è tradizionale, religioso e sacrale - è vero.

Però, con tutto il rispetto e la stima per il bravo Franco Cardini, che giustamente, da sempre, mette in guardia contro l' "islamofobia", i cristiani in Medio Oriente stanno morendo per mano dei musulmani (anche se dietro, forse...).

Israele e il suo protettore, gli USA (o è viceversa?) hanno tutto l'interesse a destabilizzare gli stati arabi "non allineati". 

L'attacco all'Iraq, alla Siria e alla Libia lo dimostrano. 
Israele vuole "vicini" arabi deboli, instabili, tribalizzati, incapaci di qualsiasi politica di difesa del popolo palestinese. 
Per cui, per gli USA e Israele, ben vengano presunti, autoproclamati "califfi" non riconosciuti da nessuno (la "teologia politica" musulmana è più complessa, seria e dottrinalmente sofisticata, ancorché diversificata in scuole diverse, di quanto pensiamo).

E cosa importa se ciò implica la persecuzione dei cristiani che colà vivono da sempre, cosa importa il loro massacro, cosa importa la pulizia etnica, cosa importa la distruzione di chiese, monasteri, biblioteche millenarie?... 


D'altronde, si sa che Israele non ama i cristiani. 
Chiunque sia stato pellegrino in Terra Santa, sa che certi quartieri della Gerusalemme occupata sono vietati ai fedeli cristiani. 
Pena aggressioni, sassate, insulti da parte degli ebrei "ortodossi". 
Per quanto riguarda gli USA, cosa importa a un "cristiano rinato" di Milwaukee di un siro-cattolico di Mosul? 
Non sa dove sia, Mosul e non sa dove sia neppure l'Iraq. 
E, ovviamente, alle lobby supercapitaliste che governano gli USA dei cristiani del Medio Oriente non frega nulla. 
Anzi, sono oggettivi ostacoli alla globalizzazione omologante e laicista.

L'Europa è inesistente e in preda alle medesime lobby anticristiane. 

La Chiesa, che un tempo avrebbe proclamato la Crociata (e nessun imbecille osi dire: "i tempi sono cambiati"), osa deboli, formali belati, conditi con vili appelli alla non-violenza, al dialogo e a una pace impossibile. 

D'altronde, l'irenismo e il pacifismo sono una componente della strategia distruttiva del modernismo. 
Però, per favore, quando le millenarie comunità cristiane del Medio Oriente saranno state distrutte, nessuno accusi solo un soi disant califfo che, se non fosse crudele e assassino, sarebbe solo ridicolo. 
Chi lo ha armato? 
Chi lo ha foraggiato? 
A chi giova la sua malvagità? 
Non guardiamo solo al boia, ma anche ai suoi mandanti, ai suoi oggettivi alleati e sodali e a chi, per irenistica viltà, non reagisce.

Una particolare vicinanza ai nostri fratelli cristiani/cattolici che stanno affrontando una prova terribile, che il Signore li aiuti a mantenere la fede pur davanti a tanta crudeltà. 
A proposito di quello che sta succedendo nei vari paesi arabi vorrei dire che sono davvero stufa di vedere che poco o nulla si muove in Vaticano su questa tragedia e purtroppo devo dire anche da parte di Papa Francesco. 
Vorrei pregarlo di smetterla di preoccuparsi degli altri, dei vari lontani dalla Chiesa, di preoccuparsi di andare a trovare pastori evangelici e via dicendo ma si concentri a confermare nella fede le pecorelle cattoliche che gli sono state affidate, che faccia sentire la sua vicinanza a questi fratelli nel dolore. 
Per l’evangelizzazione degli atei e l’ecumenismo ci sono i vari pastori e le varie congregazioni, secondo me non è il Papa che deve per primo mettersi in questo campo ma principalmente il Papa deve occuparsi del suo gregge. 


Che occupi il suo tempo non per andare a Caserta a trovare un suo amico, evangelico per di più ( ma è solo l’ultima trovata ) e convochi invece gli ambasciatori in Vaticano ed usi la sua popolarità ( almeno servirebbe a qualche cosa di positivo ) per fare pressioni a chi comanda e tiene le redini a smuoversi e trovare finalmente una soluzione. 


Per gli ebrei e mussulmani lo ha fatto ecco vorrei tanto che lo facesse anche per i nostri fratelli cattolici, magari meglio, non solo per far felice i media e piantare qualche pianta ma per trovare soluzioni vere. 
La diplomazia vaticana ha dimostrato in passato di saper lavorare bene. 
Questo mi aspetto da un Papa, mi aspetto che annulli questa visita inutile al suo amico ed occupi invece questo tempo per cercare di far sentire la sua vicinanza ai nostri fratelli nel dolore. 

Credo che, con tutto il rispetto per la massima autorita' religiosa egiizana, i guerrieri del Califfato, come queli anti Assad, coem gli hezbollah, Hamas, ecc., SE NE FREGANO ALTAMENTE. 

Cosi come tutti quei ragazzi che dalla Francia, Inghilterra, Olanda, Germania, ecc, vanno in Siria e nel Califfato per combattere.

Cosi come i manifestanti anti Isarele in questi giorni a Parigi ed altrove, hanno attaccato al polizia, hanno bruciato cassonetti ed auto, hanno divelto il manto stradale e lanciato " sanpietrini" ...ad ebrei? 
No, a cristiani, i poliziotti.

Quando vedremo le massime autorita' religiose sunnite, scite, saalfite, wananbite, ecc. venire a Roma e a Costantinopoli a chiedere perdono per tutti i cattolici ed ortodossi uccisi, violentati, resi schiavi a partire dal VII sec , allora io personalmente credero' che l'Islam e' una religione di pace, nonostante le sure coraniche che dicono il contrario, compresa quella pronunciata in Vaticano davanti a quell' ingenuo (eufemismo) Papa.

Se avessero segnato le case di ebrei, bruciato una sinagoga , o altro, gli USA ed il mondo intero sarebbero scesi in piazza. Siccome invece si tratta di cristiani orientali, sirii, ortodossi, cattolici, NON protestanti, tutto tace dalle parti del NYT e Washington Post...
Secondo alcuni, tra l' altro, questo Califfato sarebbe stato concepito proprio oltre Oceano ... "