giovedì 22 maggio 2014

Franciscains de l'Immaculée : les pastiches vaticanes


Gli ultimi cinquanta anni di vita ecclesiale, da quando gli uomini di Chiesa per paura di essere isolati nel mondo scristianizzato e laicizzato, hanno fatto diverse grottesche “invasioni di campo”, sono lastricate da figuracce e da pasticci per lo più dal taggati "Vaticano".  
Da un anno i fedeli hanno dovuto occuparsi della penosissima vicenda dei Francescani dell’Immacolata : il più florido Ordine religioso, maschile e femminile, che , senza sapere conoscerne l'accusa  , sta collezionando una persecuzione tale di cui non se ne aveva memoria in casa cattolica da almeno due secoli .
Ogni giorno è un nuovo calvario per i Francescani dell’Immacolata : ora pare che sia la volta anche per  il ramo femminile dell’Ordine anche stavolta attraverso il braccio secolarizzato del Cardinale Braz de Aviz , Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata.
Il Fondatore dei Francescani e delle Francescane dell'Immacolata, Padre Manelli e i Suoi collaboratori avevano santamente intuito fin da subito che solo il ritorno alla semplicità evangelica delle origini del francescanesimo e alla perfetta povertà avrebbe salvato i Consacrati dal rischio di burocratizzazione e mondanizzazione della loro vocazione.

Due corone furon poste davanti a San Massimiliano Kolbe. Quella del martirio bianco e quella del martirio rosso”.

LA VERGOGNA

Un altro episodio di autodemolizione della Chiesa è la persecuzione dei “Francescani dell’Immacolata”, una delle famiglie religiose più ortodosse, più vive (piene di vocazioni), più ascetiche e missionarie.

Ma alla quale – come ho già scritto su queste colonne – non è stata perdonata la zelante fedeltà a Benedetto XVI, a cominciare dal suo Motu proprio sulla liturgia.

Il rovesciamento delle parti è clamoroso. Infatti sul banco degli accusati ci sono dei cattolici ubbidienti e nella parte dell’inquisitore c’è il cardinale brasiliano João Braz de Aviz che, in una lunga intervista, ha avuto nostalgiche parole di elogio per la disastrosa stagione della Teologia della liberazione, fregandosene della condanna di Ratzinger e Giovanni Paolo II.

Braz de Aviz confessò tranquillamente che – in quegli anni – era pronto anche a lasciare il seminario per quelle idee sociali. Però ha fatto carriera. Oggi è a capo della Congregazione per i religiosi, lui che non è nemmeno un religioso.

Il prelato, che si proclama molto amico della Comunità di S. Egidio, ha una strana idea del dialogo che – per lui – vale verso tutti, meno che verso i cattolici più fedeli al Magistero.

Quando era arcivescovo di Brasilia partecipò tranquillamente fra i relatori a un convegno del “Forum Espiritual Mondial” con l’ex frate Leonardo Boff, leader della Tdl, Nestor Masotti, presidente della Federazione Spiritista Brasiliana, Ricardo Lindemann, presidente della Società Teosofica in Brasile e Hélio Pereira Leite, Gran Maestro del Grande Oriente.

Appena arrivato a capo della Congregazione per i religiosi ha subito iniziato il dialogo con le “vivaci” Congregazioni religiose femminili degli Stati Uniti che tanto filo da torcere dettero a Benedetto XVI.

Braz ha fatto una specie di critica alla Santa Sede: “abbiamo ricominciato ad ascoltare… Senza condanne preventive”.

Invece i “Francescani dell’Immacolata”, che non hanno mai dato alcun problema, non sono mai stati da lui chiamati e ascoltati. La condanna preventiva contro di loro c’è stata e pesante.

Curioso, no? Giorni fa “Vatican Insider” titolava: “In Italia ci sono sempre meno frati e suore”. Credete che Braz de Aviz si preoccupi di questo? Nient’affatto. Pensa a punire uno dei pochi ordini le cui vocazioni aumentano.

Sul primo numero di “Jesus” del 2014 si fa un monumento a Vito Mancuso, noto per negare “circa una dozzina di dogmi” (come scrisse “La Civiltà cattolica”). 
Ma state certi che nessuno farà obiezione ai paolini.

Invece vengono repressi i “Francescani dell’Immacolata” per averli difesi i dogmi della Chiesa. 
L’autodemolizione è ripresa con forza.

Il bastone del cardinale Braz de Aviz è in aperta contraddizione con la politica di misericordia di papa Francesco o ne costituisce una singolare espressione? 
Domanda retorica perché se c'é ancora gente che sogna a occhi aperti che il Papa sia vittima dei Kasper, Braz de Aviz ecc ecc... siamo proprio messi male…” ( Ha scritto un fedele )

Forse i Frati ( e le Suore) Francescani dell’Immacolata andavano corretti per via ordinaria da quell’eccesso di rigore santificante ; da quella troppa povertà  e da un po' di autoreferenzialità … in tempi non sospetti avevamo detto, in tono profetico, che in cotal modo quei bravi Frati non avrebbero avuto una " cordiale "  accoglienza nelle comunità ecclesiale.

C'era stata difatti qualche ravvisaglia qua e là ... i poveri frati FI erano stati scacciati pubblicamente… non da feroci laicisti mangia-preti ma dai loro stessi Confratelli francescani …

“Due corone furon poste davanti a San Massimiliano Kolbe. Quella del martirio bianco e quella del martirio rosso”.



Forse i Frati ( e le Suore) Francescani dell’Immacolata andavano corretti per via ordinaria ma  i pasticcieri/pasticcioni vaticani hanno invece sfornato un impasto dal sapore nauseabondo che ci ricorda le persecuzioni che il mondo  affligge alle buone anime consacrate a Dio.

“Due corone furon poste davanti a San Massimiliano Kolbe. Quella del martirio bianco e quella del martirio rosso”.

Se non ci fossero di mezzo delle persone umane, con la loro dignità calpestata e derisa dagli iniqui provvedimenti dei pasticcieri/pasticcioni, ci sarebbe da ridere nel constatare l’inadeguatezza e la superficialità dei metodi vaticani .

Forse i Frati ( e le Suore) Francescani dell’Immacolata andavano corretti per via ordinaria ma i pasticcieri/pasticcioni vaticani hanno rovinato tutto  cercando di adulterare l’Ideale e il Carisma fondativo dell'Ordine invece che ordinare  un'ordinaria correzione confinata nel puro campo amministrativo/organizzativo.

Ora la questione si è tremendamente complicata fino ad investire la credibilità delle istituzioni vaticane … tanto che alcuni frati, che si erano dimostrati " collaborazionisti " del duro Commissario Apostolico e dei suoi fedelissimi,  stanno facendo marcia indietro … troppo tardi , troppo tardi pentirsi  ora !


“Due corone furon poste davanti a San Massimiliano Kolbe. Quella del martirio bianco e quella del martirio rosso”.

In questo puzzolente pasticcio cerchiamo almeno di salvare le Istituzioni ( Vaticane ) piuttosto che difendere i singoli pasticcieri/pasticcioni  ...