lunedì 3 marzo 2014

Ma come può andare avanti la Chiesa con slogans, frasi fatte e giudizi approssimativi? Dati in pasto ai mass media



Commentando un articolo di Vatican Insider un Sacerdote-Teologo ha scritto :
“Ma come può andare avanti la Chiesa con slogans, frasi fatte e giudizi approssimativi? 
Ora il teologo di riferimento del Papa (così ci dicono!) parla di fanatismo! 
Rimanda ad una doverosa contestualizzazione, ma intanto non contestualizza le sue affermazioni. 
Certo, se intende che alcuni cattolici possano usare i manganelli contro chi propone idee diverse, ha ragione. 
Allora dovrebbe dirlo. Se si riferisce alla predicazione o alle attività di magistero, dovrebbe dirlo ugualmente. 
Una madre che rimprovera il figlio è fanatica? 
Cosa deve fare quando vede che l'amore, sempre intatto, non produce frutti? 
Non capisco neppure perché la ragione debba essere usata solo per dialogare con chi non crede. 
Un cattolico che sostiene i matrimoni omosessuali sta rinunciando alla ragione, ancor prima che all'obbedienza alla legge di Dio. 
Quando viviamo la fede deponiamo forse la ragione?
Caos, soltanto caos. 
Che non aiuta né il Papa né la Chiesa.


«Il problema è che i fanatici finiscono per convertire alcuni princìpi in una battaglia permanente e discutono deliberatamente soltanto di questi temi».
Evidentemente in Argentina hanno altri problemi! 
Ma il teologo si rende conto della posta in gioco in Europa? Dove comincia il fanatismo?”

Un fedele aggiunge :
“ Sembra che oggi nella Chiesa ci si preoccupi più del pensiero di chi vi sta fuori piuttosto di chi, anche se indegnamente, vi sta' dentro. 
Ipocriti prima ed ora anche fanatici. 
Non dico di essere esente da queste cose, infatti me le confesso. Ma possibile che il problema nella Chiesa di oggi il problema sono i cristiani che credono in certi valori, li vivono e li difendono? 
La partecipazione attiva è dovuta solo nella messa, dove non serviva?”

Il Sacerdote :
“Centratissimo! 
Purtroppo e' il senso del dialogo nell'accezione rahneriana. 
In quanto alla liturgia, la crisi dell'aspetto sacrificale, che e' l'anima della partecipazione attiva, non riesce a rendere evidente che anche gli altri devono essere salvati. 
Amare e' salvare, non stare a guardare”.

Un altro fedele ribadisce :
“ Caos? 
Ci sono tanti commentatori cattolici confusi che si vedono sbriciolare le fondamenta su cui basava il loro credere la Chiesa”

Il Sacerdote-Teologo :
" Il teologo del papa non è il Papa! 
Quindi il suo pensiero può essere analizzato e contraddetto!!! In Belgio hanno manifestato pacificamente, hanno pregato, il Primate è stato preso a torte in faccia, hanno cercato il dialogo in tutti i modi, hanno fatto appello alle ragioni della ragione....
Nulla! 
Adesso perché non va l'illustre cattedratico argentino a spiegare al re del Belgio e al cattolico signor Primo Ministro, magari bevendo una birra e senza toni fanatici, quale aberrazione hanno compiuto? 
Ora ci manca solo che re Filippo del Belgio venga a sedere in prima fila alla canonizzazione del beato."