mercoledì 13 novembre 2013

Alcune foto del funerale del M° Cardinale Domenico Bartolucci








IL VIDEO DEL FUNERALE QUI



Il cordoglio del Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum

Nel giorno in cui la Chiesa si appresta a dare l’estremo commiato al Cardinale Domenico Bartolucci, il Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum esprime tutto il suo sincero e profondo cordoglio per la scomparsa dell’indimenticabile Direttore Perpetuo della Cappella Musicale Pontificia, elevando la sua fervida preghiera perché il Signore voglia donargli il premio eterno e accoglierlo nel coro degli Angeli.
Con la sua inarrivabile attività artistica, il Card. Bartolucci dimostrò, secondo le sue stesse parole, che la musica sacra non è un semplice ornamento, ma dà vita al testo liturgico, sicché il cantore è «come un sacerdote»; Egli è stato un vero punto di riferimento non solo per quanti vedevano in Lui il grande musicista, il compositore fecondo e l’interprete magistrale della millenaria tradizione musicale della Chiesa, ma anche per tutti i fedeli che, ravvisando nella liturgia tradizionale la perfetta espressione della fede cattolica tutta intera, hanno creduto e credono, come Egli affermò, che «difendere il rito antico non è essere passatisti, ma essere “di sempre”».
Il ricordo del Card. Bartolucci sarà dunque conservato con perenne gratitudine da tutto il Popolo Summorum Pontificum: da tutti coloro che promuovono e diffondono la S. Messa tradizionale per testimoniare insieme al Cardinale che essa non è «la Messa di un’epoca particolare: è la nostra messa, la romana, è universale nel tempo e nei luoghi, un’unica lingua dall’Oceania all’Artico».


Il FoglioQuotidiano
Articolo di Matteo Matzuzzi

"Ho dedicato tutta la mia vita alla musica sacra ed è evidente che è lei che il Papa ha voluto in qualche modo riabilitare lo scorso 20 novembre.
Una musica sacra troppo spesso vilipesa nella chiesa cattolica, abbandonata, scalzata da innovazioni inopportune e contrarie all’autentico spirito della liturgia, quello spirito che Benedetto XVI sta cercando di recuperare attraverso i suoi scritti e le sue celebrazioni. Si è voluti andare incontro al mondo senza accorgersi di cedere a esso e alle sue sirene”.
Parlava così, al Foglio, il 24 dicembre 2010, il cardinale Domenico Bartolucci.
Un mese prima, Benedetto XVI – a sorpresa – decise di elevarlo alla dignità cardinalizia. Un premio alla carriera, un riconoscimento per il "Maestro perpetuo della Cappella Musicale Pontificia Sistina" che però tanto perpetuo non doveva essere, se nel 1997 fu cacciato dalla carica cui lo aveva nominato Pio XII. Un'onta (così fu definita anche in Vaticano) che tre anni fa Ratzinger sanò come meglio poteva.
Oggi, all'Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro, saranno celebrati i funerali.
Nel suo messaggio di cordoglio, Papa Francesco ha ricordato "con viva gratitudine la sua feconda opera quale direttore della Cappella Sistina e la valorizzazione sapiente del prezioso tesoro della polifonia, tesa a elevare il cuore nella lode a Dio".

Anche perché, aggiungeva il Pontefice, "la musica sacra nasce dalla fede ed esprime la fede".
© - FOGLIO QUOTIDIANO
Un Lettore del Il Foglio Quotidiano ha commentato : “Ricordo con commozione una S.Messa celebrata dal Cardinale Bartolucci, nella forma tridentina, appena eletto cardinale. Bartolucci, già molto anziano, ma ancora pienamnete vigile, pronunciò un'omela, nella quale, con il suo consueto garbo, volle ricordare anche i momenti difficili trascorsi e l'emarginazione subita con il suo allontanamento. Ad majorem Dei gloriam”.

Pubblichiamo di seguito il telegramma di cordoglio per la morte, avvenuta l’11 novembre, all’età di 96 anni, del Cardinale Domenico Bartolucci, Diacono dei SS. Nomi di Gesù e Maria in via Lata, già Maestro della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”, inviato dal Santo Padre ai congiunti del Porporato.

Appresa la notizia della morte del venerato Cardinale Domenico Bartolucci, desidero esprimere all’omonima Fondazione, ai familiari e alla comunità diocesana fiorentina sentimenti di profondo cordoglio pensando con affetto a questo caro e stimato sacerdote, illustre compositore e musicista, che ha esercitato il suo lungo e intenso ministero specialmente mediante la musica sacra che nasce dalla fede ed esprime la fede. Ricordo con viva gratitudine la sua feconda opera quale direttore della Cappella Sistina e la valorizzazione sapiente del prezioso tesoro della polifonia, tesa ad elevare il cuore nella lode a Dio. Innalzo fervide preghiere al Signore affinché, per intercessione della Beata Vergine Maria, accolga questo suo generoso servitore e insigne uomo di chiesa nel gaudio e nella pace eterna, e di cuore imparto a quanti ne piangono la scomparsa la confortatrice Benedizione Apostolica”.



Sei papi hanno assistito ai suoi concerti e il suo nome potrà essere annoverato negli annali della Chiesa come uno dei più grandi maestri di cappella. Il ricordo del ministero del cardinale Domenico Bartolucci, scomparso a Roma lunedì scorso all'età di 96 anni, sarà difficile da dimenticare. Oggi i funerali nella Basilica di San Pietro, celebrati dal cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio. Al termine della funzione, Papa Francesco ha poi presieduto il rito dell'Ultima Raccomandazione e del Commiato.

Il porporato musicista, "venerato Maestro" nelle parole di Benedetto XVI, ha dedicato quaranta anni all’incarico di direttore della Cappella Musicale Pontificia Sistina, dal 1956 al 1997. La musica sacra, però, ha scandito tutti e 96 anni gli anni della sua vita: da quando bambino ascoltava il padre operaio canticchiare Verdi e Donizetti, fino alla stesura della ultima straordinaria composizione, il Christus circumdedit me.
Soprattutto – disse ammirato Papa Benedetto dopo un suo concerto in Aula Paolo VI nel 2011, un anno dopo averlo creato cardinale - è stata la fede “la luce che ha orientato e guidato sempre” la vita del compianto maestro, "che ha aperto il suo cuore per rispondere con generosità alla chiamata del Signore". La stessa fede - diceva il Papa emerito - da cui “è scaturito anche il suo modo di comporre”.
Nato il 7 maggio 1917 a Borgo San Lorenzo, in provincia di Firenze, Bartolucci entrò nel seminario fiorentino dedicandosi subito alla musica con Francesco Bagnoli, maestro di cappella del duomo di Firenze. Per questo, venne presto incaricato di accompagnare all'organo le esecuzioni corali in cattedrale. Alla morte di Bagnoli fu lui quindi il naturale successore e, negli stessi anni, iniziò a comporre le prime messe, i primi mottetti o madrigali, le musiche organistiche e cameristiche, ma soprattutto La Tempesta sul Lago del 1935, il suo primo oratorio.
Il 23 dicembre 1939 ricevette l'ordinazione sacerdotale e il diploma in composizione e direzione d'orchestra con Vito Frazzi al conservatorio fiorentino. Si trasferì poi a Roma con l'intento di maturare una conoscenza più profonda della musica sacra. Non trascorrono molti anni dalla nomina a vice maestro della Cappella Sistina, su indicazione dell'allora direttore Lorenzo Perosi. Nel 1952 compose l'oratorio L'Ascensione, con il quale viene inaugurato a Città del Messico il nuovo santuario della Vergine di Guadalupe.
Morto Perosi nel '56, è Papa Pio XII a volerlo come direttore perpetuo della Cappella Sistina. Due anni dopo, ricevette da Giovanni XXIII l'approvazione per il progetto di riorganizzazione della Cappella Musicale Pontificia. Ottenne così una sede adeguata per le prove e per l'archivio, e definì l'organico stabile dei cantori adulti, dando vita anche alla Schola puerorum dedicata esclusivamente alla formazione dei ragazzi.
Il porporato è stato autore di una vasta produzione musicale: oltre 40 volumi pubblicati dalle Edizioni Cappella Sistina, senza dimenticare i sei libri di mottetti, sei di messe, laudi, inni, cantici e una serie di oratori e messe per soli, coro e orchestra. Come "regalo" per il suo ottantacinquesimo compleanno, venne costituita la Fondazione Domenico Bartolucci, per conservare e diffondere il notevole patrimonio musicale da lui composto. Tra gli illustri membri della Fondazione, anche il cardinale Joseph Ratzinger.
Testimone di una Cappella Sistina in cui “il luogo e il coro erano un tutt'uno”, Bartolucci ricordava gli anni in cui “la musica non era un semplice ornamento, ma dava vita al testo liturgico e il cantore era come un sacerdote”.
“La musica è arte con la A maiuscola” piaceva dire al cardinale. “La scultura ha il marmo, l'architettura l'edificio... La musica la vedi solo con gli occhi dello spirito, ti entra dentro”. “E la Chiesa – affermava - ha il merito di averle dato la grammatica e la sintassi”. Suo desiderio incessante è stato che la Chiesa si riappropriasse di questo ricco patrimonio, proseguendo lo spirito del canto gregoriano, dove il cantore non è semplice artista, ma colui che predica cantando.
Intere generazioni di giovani e adulti, educate in Sistina alla bellezza della polifonia, devono un pezzo della loro anima artistica al maestro Bartolucci. E ognuno dovrebbe essere grato al cardinale, che – come affermarono Papi e cardinali - attraverso le sue raffinate partiture, ha permesso a tutti di avere “una possibilità di incontro con il Signore”.

Ringraziamo di cuore gli Amici musicisti che hanno scattato fra le lacrime queste foto per il nostro blog .