lunedì 28 gennaio 2013

Allarme per la diffusione dell’ideologia di genere nel rapporto sulla dottrina sociale della Chiesa


Allarme per la diffusione dell’ideologia di genere nel rapporto sulla dottrina sociale della Chiesa

Dall’Occidente un nuovo colonialismo

Trieste, 28. «L’ideologia del gender» rappresenta «un nuovo colonialismo dell’Occidente sul resto del mondo». 
È questo il dato allarmante più significativo presente nel quarto rapporto dell’Osservatorio internazionale cardinale Van Thuân sulla dottrina sociale della Chiesa, presentato sabato 26 nel capoluogo friulano dal suo presidente, l’arcivescovo-vescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi. 
Infatti, nel corso di un solo anno, il 2011 — arco temporale a cui si riferisce lo studio — «è emerso in tutta la sua forza sovversiva il fenomeno della “colonizzazione della natura umana”», ossia quell’insieme di enormi pressioni internazionali affinché i Governi cambino la loro tradizionale legislazione sulla procreazione, sulla famiglia e sulla vita. 
Sotto scacco sono soprattutto i Paesi dell’America latina. In particolare, viene citato il caso emblematico dell’Argentina, dove come ha evidenziato monsignor Crepaldi, nel breve giro di dodici mesi «quel grande Paese di tradizione cristiana ha avuto una legge sulla procreazione artificiale che ha denaturalizzato la procreazione, una legge sul riconoscimento sulla “identità di genere” che ha denaturalizzato la famiglia e una modifica del Codice civile per permettere l’”utero in affitto” che ha denaturalizzato la genitorialità». 
L’ideologia del genere, viene sottolineato, «si è diffusa, senza incontrare una vera opposizione, nei Paesi avanzati e ormai viene anche insegnata nei manuali scolastici delle scuole pubbliche senza che questo faccia sorgere grandi contestazioni». 
Il dato nuovo è che «viene ora esportata con sistematicità nei Paesi emergenti e poveri». 
Si tratta di «una ideologia sottile e pervasiva, che si appella ai “diritti individuali”, di cui l’Occidente ha fatto il proprio dogma, e a una presunta uguaglianza tra individui asessuati, ossia astratti, per condurre una decostruzione dell’intero impianto sociale».
D.L.M.


29 gennaio 2013