venerdì 28 dicembre 2012

Comunità di Sant'Egidio : possibile che non trovi un altro posto ?


"Alla fine, la demagogia viene fuori tutta....
E io penso, con gratitudine, a padri e madri di famiglia che, nelle loro giornate estenuanti, trovano il tempo della carità discreta e silenziosa. 
Penso alla varie Caritas  di tutte le nostre diocesi.  
Penso a chi, nel freddo delle sere invernali, si china sui barboni sugli aeroporti e sulle stazioni ferroviarie per portare una bevanda calda e accertasi che abbiano un riparo. 
Laici esemplari, perfettamente in accordo con il Magistero della Chiesa. 
Altro che Babbo Natale in chiesa...." ( v.foto sotto)

Il pranzo a Sant'Egidio, nuovi poveri e solidarietà
A Roma, nella chiesa ( Basilica N.d.R.) di Santa Maria in Trastevere, il consueto pranzo nella comunità con il fondatore e il ministro uscente Andrea Riccardi per la cooperazione internazionale e l'integrazione.
( Prima del consueto "pranzo per i poveri di Roma" - iniziativa lodevolissima che ammiriamo ed appoggiamo - c'era stata la celebrazione della Santa Messa del giorno di Natale trasmessa su Rai1 e terminata alle 11,50. Immaginiamo per un istante il lavoro di chi ha allestito il catering nella Basilica con in relativi costi ...)

 
Dai commenti di questo post su Messainlatino :

Come al solito "Le leggi ci son, ma chi pon mano ad esse? "

Can. 1214 - Col nome di chiesa si intende un edificio sacro destinato al culto divino, ove i fedeli abbiano il diritto di entrare per esercitare soprattutto pubblicamente tale culto.

Si può quindi desumere che ogni altro uso diverso dal Culto Divino non sia appropriato per una chiesa, almeno in condizioni non emergenziali: e ciò che è consuetudinario non è emergenziale.
Possibile che Santegìdio non trovi un altro posto??

Can. 1220 - §1. Tutti coloro cui spetta, abbiano cura che nella chiesa sia mantenuta quella pulizia e quel decoro che si addicono alla casa di Dio, e che sia tenuto lontano da esse tutto ciò che è alieno dalla santità del luogo.

Norma funzionalmente collegata alla precedente citata: se nel luogo di culto si magna e beve (e immagino non proprio in silenzio né accompagnati da letture sacre cantillate dal pulpito dal prof. Riccardi) difficile mantenerne pulizia e decoro. Possibile che Santegìdio non trovi un altro posto???

Can. 1229 - È opportuno che gli oratori e le cappelle private siano benedetti secondo il rito prescritto nei libri liturgici; è d'obbligo, invece, che siano riservati unicamente al culto divino e liberi da ogni uso domestico.

Questa norma citata in via residuale pare invece esser piuttosto illuminante nel distinguere che cosa è -nell'ambito domestico, e quindi a maggior ragione se si fa riferimento ad una basilica- uno spazio dedicato al culto: dev'esser un ambiente assolutamente distinto da ogni uso funzionale e strumentale alla vita materiale. 
Insomma:
Possibile che Santegìdio non trovi un altro posto???????


L. M.

AGGIUNTA : CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI

ISTRUZIONE REDEMPTIONIS SACRAMENTUM
su alcune cose che si devono osservare ed evitare circa la Santissima Eucaristia
[...]

77. In nessun modo si combini la celebrazione della santa Messa con il contesto di una comune cena, né la si metta in rapporto con analogo tipo di convivio. Salvo che in casi di grave necessità, non si celebri la Messa su di un tavolo da pranzo o in un refettorio o luogo utilizzato per tale finalità conviviale, né in qualunque aula in cui sia presente del cibo, né coloro che partecipano alla Messa siedano a mensa nel corso stesso della celebrazione. Se per grave necessità si dovesse celebrare la Messa nello stesso luogo in cui dopo si deve cenare, si interponga un chiaro spazio di tempo tra la conclusione della Messa e l’inizio della cena e non si esibisca ai fedeli nel corso della Messa del cibo ordinario.

78. Non è lecito collegare la celebrazione della Messa con eventi politici o mondani o con circostanze che non rispondano pienamente al Magistero della Chiesa cattolica. Si deve, inoltre, evitare del tutto di celebrare la Messa per puro desiderio di ostentazione o di celebrarla secondo lo stile di altre cerimonie, tanto più se profane, per non svuotare il significato autentico dell’Eucaristia.

[...]

Questa Istruzione, redatta, per disposizione del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti d’intesa con la Congregazione per la Dottrina della Fede, è stata approvata dallo stesso Pontefice il 19 marzo 2004, nella solennità di san Giuseppe, il quale ne ha disposto la pubblicazione e l’immediata osservanza da parte di tutti coloro a cui spetta.

Roma, dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti,
il 25 marzo 2004, nella solennità dell’Annunciazione del Signore.

Francis Card. Arinze
Prefetto

Domenico Sorrentino Arcivescovo
Segretario
http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccdds/documents/rc_con_ccdds_doc_20040423_redemptionis-sacramentum_it.html