lunedì 19 dicembre 2011

BENEDETTO XVI : IN AFRICA CORDIALITA' CHE IN EUROPA E' OSCURATA





 PAPA A REBIBBIA: IN AFRICA CORDIALITA' CHE IN EUROPA E' OSCURATA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 18 dic.

"Sono stato molto felice per l'accoglienza da parte degli africani, hanno mostrato una cordialita' che in Europa e' un po' oscurata: abbiamo tante cose che rendono un po' duro il cuore". Lo ha detto il Papa rispondendo alla domanda di un detenuto africano nella cappella del carcere di Rebibbia che ha ricordato il recente viaggio di Benedetto XVI in Benin. "Nonostante le sofferenze e la poverta' - ha osservato il Pontefice - in Africa c'e' una gioia di vivere. E' la gioia di essere una creatura umana: essere uomo e' essere amato da Dio". "Per me - ha confidato - e' stata una Impressione preponderante forte, vedere questa gioia". Qui invece, ha continuato, "con la massa delle cose che abbiamo siamo come allontanati da noi stessi: potere e ricchezza non rendono felici, e averli puo' essere anche una cosa negativa che mi impedisce di vivere realmente". "Dio - ha concluso il Pontefice parlando del mondo occidentale - ci chiama tutti perche' noi facciamo tutto affinche' possano uscire da queste oscurita' delle malattie. E nel farlo possiamo diventare piu' allegri: le due parti del mondo debbono completarsi. Loro possono aiutarci a capire che le cose materiali non sono l'ultima parola".

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PAPA A REBIBBIA: SI PARLA IN MODO FEROCE DI VOI MA ANCHE DI ME

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 18 dic.

"Si parla in modo feroce di voi, purtroppo e' vero. Ma parlano in modo feroce anche contro il Papa, e tuttavia andiamo avanti". Benedetto XVI ha risposto cosi' a un detenuto che parlando del senso di esclusione che si prova stando in carcere ha detto: "Fuori spesso si parla in modo feroce di noi".
"Altri - ha poi assicurato il Pontefice - pensano bene di voi. Penso alla mia famiglia papale: quattro suore laiche che pregano per voi, hanno contatti con alcuni carcerati. Bisogna incoraggiare questo dialogo. Io faro' il mio per invitare tutti a pensare in modo giusto. Ognuno puo' cadere ma Dio vuole che tutti arrivino a trovare sempre rispettata la loro dignita' e trovare gioia nella vita. Anche i passi oscuri hanno il loro senso. Il Signore vi autera' e noi siamo vicino a voi".

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AGGIUNTA DI UN COMMENTATORE DI MESSAINLATINO A PROPOSITO DELL'ARTICOLO DI OGGI " IL PAPA E I SEGNI DAL CIELO " http://blog.messainlatino.it/2011/12/il-papa-e-i-segni-del-cielo-la-stampa.html

 Che pena tutti questi distinguo e ragionamenti pseudo dotti. Molti africani cattolici- di fede schietta, certo con molti difetti ma comunque senza troppi schermi - sono andati subito in cappella a pregare per ringraziare Dio. Così, semplicemente. Qui si vuole spaccare il capello in quattro facendosi tutti (pseudo) teologi, leggendo le Scritture a uso e consumo della propria ideologia, con letture degli eventi assurde. Ha ragione il Papa: l'Occidente, non solo quello secolarizzato, ha il cuore un po'duro. Non è soltanto colpa della "roba" e del consumismo, ma anche di un ipercriticismo razionalista di certo mondo cattolico che va oltre l’ovvia prudenza e si avvicina molto a quello dei post-illuministi. Per caso Gesù i segni - resurrezioni, moltiplicazioni di pani e altro non li ha fatti, soprattutto per i duri di cuore? E' ovvio che i segni possono essere letti solo da cuori disponibili (non si è creduto neanche di fronte a Lazzaro risorto, del resto). Però il Signore i segni li ha voluti fare comunque, e continua a farli come a Fatima. La prudenza eccessiva del Vaticano e dei Bertone è denigrata solo quando fa comodo?  
Questo papato sembra essere accompagnato da particolari segni celesti: anche l'arcobaleno ad Auschwitz è una pura coincidenza? Sarà...