lunedì 14 novembre 2011

DAL CREDERE O MENO ALLA PRESENZA REALE DELL'EUCARISTIA DERIVA ANCHE LA BUONA MUSICA

Uno dei tanti manifesti per un "concerto" del M° Allevi. Musica d'intrattenimento piacevole, commercialmente ed abilmente "spacciata" come evento culturale e persino proposta " come elemento di spessore spirituale " per il  XXV Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona.
Nessuno vuole infierire contro una "buona" musica commerciale se questa rimane nella sua naturale collocazione.



L'umiltà di un'immagine devozionale del 1699 : Santa Cecilia " devotione ". Sagrestia di un'ormai povera chiesa di un paesetto del fermano ( un tempo assai frequentata) 

Le splendide esecuzioni musicali nell’Abbazia Anglicana diWestminster e nella Cattedrale Cattolica di Londra in occasione della  visita di Papa Benedetto XVI nello scorso anno mi hanno particolarmente colpito.
Non avevo dubbi sull'ottima esecuzione del complessi corali che si sarebbero esibiti in quelle storiche giornate.
L’ottimo vaticanista Sandro Magister ha dedicato al coro dell’Abbazia Anglicana di Westminster un memorabile articolo .
L'altro celeberrimo coro londinese “Westminster Cathedral Choir” nella messa Papale nella Cattedrale Cattolica ha impartito una lezione  a tutti noi, compresi a tanti saccenti liturgisti, di  come dovrebbe essere lo “stile” musicale in una celebrazione liturgica.
Fra l’evidente contentezza del Papa, perfettamente a suo agio, il Westiminster Cathedral Choir ha eseguito magistralmente tutte le parti del Proprium della Messa in canto gregoriano.
Quali sono i cori, nelle tante Cattedrali italiane che eseguono il “proprium” della Messa  come  il Messale paolino prevede?
Non è mancato nulla nella celebrazione nella Cattedrale Londinese : dal canto gregoriano, il Cantus Ecclesiae, alla polifonia al nobile canto dell’assemblea dei fedeli !
Durante la visita Papale nel Regno Unito il mondo si è potuto accorgere della "novità" stupenda rappresentata dalle composizioni corali del Maestro James MacMillan   che ha esaltato liturgicamente la grande tradizione della musica sacra nel Regno Unito nella Messa, dedicata al Beato Jhon Henry Newman,  che ha composto e diretto al Bellahouston Park di Glasgow nel primo giorno della sua visita nel Regno Unito.
In quei giorni, mentre me ne stavo incollato al pc per seguire le "dirette" delle cerimonie papali, il mio pensiero, sconsolato, sé andato alla nostra amata Patria dove sono stati cacciati, anche recentemente, illustri Maestri, come nel caso della Cattedrale di Cremona, tanto per non fare nomi, perché ritenuti colpevoli di non favorire il canto dell’assemblea dei fedeli !
Non posso, altresì, pensare con una molta preoccupazione al progetto culturale della CEI di cui si sta molto discutendo sia su internet che nelle Diocesi all’inizio del nuovo anno pastorale.
Il Santo Padre Benedetto XVI ha più volte levato il suo grido di allarme, rivolto per lo più ai giovani, macinati dalla società sempre più materialista, che non riescono ad impostare la propria vita sui valori cristiani.
Dopo il Convegno ecclesiale di Verona la CEI ha elaborato un progetto che è pubblicato sul sito :
Come insegnante e come responsabile di gruppi musicali ecclesiali dovrei essere contento e tranquillo.
Invece non lo sono !
Leggendo le linee programmatiche del progetto culturale della CEI i miei timori si infittiscono.
Per generazioni le sfide educative della Chiesa, anche in tempi perigliosi per i cattolici, sono state sempre improntate all’esaltazione della cultura cattolica evidenziata dalle forme artistiche che hanno avuto molta presa soprattutto nella popolazione.
I risultati di queste feconde scelte pastorali-culturali ancora sono tangibili in tutta la Penisola.
Intere generazioni di musicisti, compositori, organisti, direttori di coro e cantanti, si sono formati soprattutto dopo la pubblicazione nel Motu Proprio di San Pio X sulla musica sacra sia pur in un momento difficile per la nostra Nazione, a causa dell’estesa povertà, e della situazione di conflitto Stato-Chiesa.
Buona parte dei cori liturgici ancora esistenti sono nati a seguito di  quello straordinario documento del Magistero che aveva finalmente ripulito la musica sacra da ogni contaminazione teatrale e mondana.
Nei nostri già opulenti giorni la musica sacra e la musica “classica” vengono sistematicamente annientate nelle Agorà e nei raduni diocesani o nazionali in cui  i Vescovi, al fine di aggraziarsi i giovani, organizzano sistematicamente esecuzioni di musica rock e altre manifestazioni “alla moda”.
Non mi fido dei progetti culturali proposti dagli organismi culturali della CEI che impongono festival, lasciati gestire dai soliti potentati artistici, che sono completamente avulsi dalla realtà del territorio.
Dov’è l’attenzione e la valorizzazione dei  tanto disprezzati cori liturgici che , con spirito di puro volontariato, servono puntualmente l’altare ?
I cori polifonici non stanno, in maniera solitaria e spesso disperata, operando la vera “sfida educativa” ignorata dai burocrati della CEI ?
Mi sono già espresso in questo blog, come pure dalle ospitali pagine del locale Corriere Adriatico, sulla musica che è stata eseguita in occasione del citato Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona : un'occasione mancata per esprimere alla "Chiesa che è in Italia"  la fresca "novità" del pensiero liturgico del Papa.
Ecco quello che ha scritto un esimio Maestro che ha dovuto abbandonare il suo ministero di musicista al servizio dell'Altare perchè quel sacro spazio è stato abusivamente occupato, con  la forza, da coloro che rincorrono le mode per farsi "belli" agli occhi del mondo : "
" che dire... dopo quarant'anni di servizio liturgico come organista in  una parrocchia della diocesi di Treviso, periodo in cui ho avuto come bussola del mio operare (per quanto concerne la liturgia e la musica), solo la Costituzione Apostolica "Sacrosanctum Concilium" e l'Istruzione "Musicam Sacram", ho detto BASTA!!! L'ipocrisia di molti preti che si riempiono la bocca del Concilio e che sono stati allevati nel seminario tarvisino a pane, latte e Concilio, è grande. Nel loro operare liturgico del magistero conciliare applicano ben poco, quel poco che fa loro comodo. Sono insofferenti a tutto ciò che, sia nella liturgia, sia nella musica, può rappresentare anche flebilmente la Tradizione. Si attorniano di strimpellatori di chitarre che oltre ai tre accordi del giro armonico strappati sempre con lo stesso ritmo, nulla sanno né di musica, né di liturgia. Si avvalgono di catechiste che, come dice Lei, per la stragrande maggioranza, pur nella buona personale volontà, sono impreparate e, talvolta, alcune di loro non frequentano nemmeno la messa festiva. Cosa si insegni in quelle ore di catechismo proprio non lo so, ma i frutti sono sotto gli occhi di tutti. Ho poi la sensazione, spero sbagliata, che i preti credino sempre meno nella "Presenza Reale", certamente non lo dicono apertamente come il "coraggioso" vescovo di Rodez, Fonlupt, mi chiedo però: se ritieni che nell'ostia consacrata ci sia la Presenza Reale di Nostro Signore (e un tempo ci insegnavano che questa Presenza sussiste anche nella più piccola briciolina dell'Ostia consacrata), perché non hai la massima cura nella pulizia del calice con il quale hai celebrato e della pisside che hai appena svuotato. Personalmente ho potuto vedere una pisside vuota riposta da mesi in una credenza della sacrestia, con una miriade di briciole attaccate all'interno della coppa. Allora viene da chiedersi: o credi nella Presenza Reale e allora la scarsa cura nella pulizia dei vasi sacri rende il tuo operare un sacrilegio, oppure, visto che non pulisci bene, non ci credi e allora sei eretico; tertium non datur. Dal credere o meno alla Presenza Reale, dipende anche l'atteggiamento da tenersi in chiesa, il recupero del sacro silenzio (praticamente scomparso dalla santa messa in quanto sommerso da una mare di parole e battimani), l'esigenza di confessarsi e molte altre cose.  Per carità cristiana mi fermo qui: ho solo tanta amarezza e prego il Signore per la Sua Chiesa e per la conversione dei preti".
Come ha fatto, infine,  un importante ecclesiastico ad esaltare il "concerto" del M° Allevi in Ancona in occasione del Congresso Eucaristico definendolo come " evento di spessore spirituale" invece della più ovvia considerazione di  bella e tranquilla serata estiva accompagnata da una buona musica ricreativa ?
A.C.