lunedì 19 settembre 2011

Macerata, XX settembre : cena per la fine del Papa re


XX Settembre
A tavola per la fine del Papa re
Antipasto Dei Carbonari
Primo Risotto delle Cinque Giornate
Secondo L’abbacchio della Repubblica Romana e contorni
Dolce Cannoli dei Mille e il Cappello del Bersagliere
Martedì 20 settembre 2011 - ore 20.30 ecc ecc
( Ha commentato un amico : " Ringraziamo il Cielo che nel menù non figurano strozzapreti al sugo" !

Mentre a Macerata, Civitas Mariae, organizzano la cena antipapalina io, standone lontano, indosserò per tutta la giornata la devota spilla con il Sacro Cuore sormontata dalla Croce detta della Vandea, la stessa che misi nel lontano1989 quando organizzammo le celebrazioni contro-rivoluzionarie in suffragio dei Martiri della Rivoluzione Francese.
Venne addirittura da Parigi la Televisione Francese  per riprendere la Santa Messa che il Vescovo di Macerata, l’indimenticabile Mons. Tarcisio Carboni, di santa memoria, volle celebrare la sera del 14 luglio 1989 nonostante la sofferenza per il fratello, Sacerdote, morente e avesse impietosamente ricevuto da Macerata, la Civitas Mariae, una valanga di critiche dei soliti giornalisti allineati per l'iniziativa "contro corrente".
I buontemponi maceratesi, eredi di coloro che nel 1882 proposero di chiudere al culto la Chiesa di San Paolo nella Piazza della Libertà a Macerata trasformandola in “Sala Giuseppe Garibaldi” ( progetto fallito per l’opposizione della Confraternita del Santo Sepolcro che si appellò, con insperato successo, alla Regia Corte d’Appello di Ancona – la sentenza è ben esposta nella sagrestia della chiesa inferiore di San Paolo ad perpetuam rei memoriam) domani organizzeranno la succulenta cena anti papalina.
Tanto per completare le memorie recenti di storia locale debbo precisare che dopo l’ultimo Concilio grazie ad una strana e “impossibile” collaborazione delle forze laiche con assessori e consiglieri comunali “cattolici”, il vecchio progetto di utilizzare per scopi profani la chiesa di San Paolo si concretizzò appieno.
 Le persistenti manifestazioni anti papaline debbono aumentare in noi la “dose di preghiera” per il Papa che, secondo un perverso automatismo, sarà sicuramente ancora contestato dai soliti servi del Principe di questo mondo che hanno in mano l’informazione globale.
Noi, cattolici, ormai facciamo parte del “ piccolo resto di cui parlò profeticamente il filosofo russo Solov’ev più di cento anni fa e Paolo VI nel 1978. Mi rifaccio infatti a quanto fece Paolo VI che ebbe l'ingrato compito di gestire questo Concilio (… non avrebbe mai pensato che concedendo una mano si sarebbero presi il braccio), ad un certo momento, vista la mal parata, dovette porre un freno all’ interpretazione di rottura con l'insegnamento della chiesa precedente il Concilio . In Olanda prese piede il famoso “catechismo olandese” che metteva in discussione la dottrina cattolica, in particolare contestava il primato di Pietro nel collegio apostolico. In Brasile nacque la famosa “teologia della liberazione” di chiaro segno marxista, poi ci fu l’emorragia di preti e religiosi/se che in 15 anni, da dopo il Concilio, gettarono la tonaca e che si possono contabilizzare in 100.000 sacerdoti e 106.700 suore, penso un 20% della popolazione religiosa mondiale, tanto che, come qualcuno ha detto, per ricostituire il numero originario ci vorrebbero due secoli. A questo punto Papa Montini, non è vero che non fece niente.
Oramai era il Pontefice preoccupato per le sorti della chiesa, pronunciò un poderoso "Motu Proprio" intitolato "Credo del popolo di Dio" in cui ricapitolava la fede e la dottrina cattolica che sentiva minacciata, attestando l'incrollabile proposito di fedeltà al Deposito di Fede. ... Nel 1972 Paolo VI pronunciò una drammatica omelia: "attraverso qualche fessura il fumo di Satana è entrato nel Tempio di Dio, si credeva che dopo il concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la storia della chiesa. E' venuta invece una giornata di nuvole, di tempesta, di buio"
( Ho preso queste riflessioni di un nostro amico finissimo intellettuale e uomo di preghiera).
Preghiamo per il Papa e per l'unica Chiesa di Cristo !


Il Cuore di Vandea, simbolo invitto della resistenza gloriosa del popolo vandeano
contro la Rivoluzione detta francese.